Come cambierà effettivamente la scuola degli studenti, dei docenti, dei dirigenti scolastici o dei genitori?”. Lo scrive su Facebook Davide Faraone, Sottosegretario all’Istruzione, nel primo di una serie di post, dal titolo “La scuola che cambia”, che verranno pubblicati nel corso dei prossimi giorni per spiegare i dettagli del ddl “La Buona Scuola”.
“#labuonascuola dal prossimo anno – continua – significherà soprattutto più risorse. A partire dai 48.812 insegnanti in più, cioè circa 8 docenti per ognuno degli 8.500 istituti scolastici del nostro Paese. Serviranno a costruire un’offerta formativa più ampia e flessibile, potranno garantire una maggiore apertura e un maggiore coinvolgimento dei ragazzi e dei territori”.
“Nella scuola primaria – scrive Faraone – con #labuonascuola ci saranno 18.133 docenti in più, cioè 400 mila ore ogni settimana per aumentare il tempo pieno, per lavorare con piccoli gruppi di alunni e facilitare il loro percorso scolastico. A queste si aggiungono le ore di inglese e musica con docenti specialistici. In particolare, 63 mila ore alla settimana per l’educazione fisica e sportiva, oltre al proseguimento del progetto di educazione motoria, finanziato dal Miur con la legge 440 e effettuato in collaborazione con il Coni”.
“Nella scuola secondaria di primo grado – spiega il Sottosegretario – le ore in più per la realizzazione di attività progettate dalle scuole saranno 130 mila: 7.206 docenti saranno a disposizione degli istituti. Grazie a questa iniezione di risorse umane si potrà ridurre il numero di alunni per classe o lavorare, ad esempio, con gli alunni stranieri sull’italiano, come lingua 2. Dietro a una sola parola, “potenziamento”, ci sono benefici tangibili che vanno nella direzione di una scuola sempre più inclusiva e a portata di studente”.
“In ogni liceo, istituto tecnico o professionale ci saranno 150 ore in più a settimana per gli studenti. Serviranno a realizzare davvero – aggiunge – il loro curriculum opzionale. Grazie ai 23.473 insegnanti in più si potrà dedicare più tempo a arte, musica, diritto, economia e a tutte le altre discipline che le ragazze e i ragazzi vorranno approfondire perché in linea con il loro percorso personale o in vista delle scelte lavorative o universitarie”.
“Un vero patrimonio di risorse economiche e professionali per cambiare verso alla scuola italiana. Una scuola – conclude Faraone – che abbatte steccati spaziali e temporali e si apre al territorio. Sempre più calata nel presente, ma cucita attorno a un’idea di futuro. Più autonomia per #labuonascuola”.
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