“Gli ultimi casi di esclusione di ragazzi e ragazze autistici sono la conferma di quanto diciamo ormai da tempo, ovvero che va ripensata l’idea del sostegno”.
Così si è espresso il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, nel commentare gli episodi avvenuti nei giorni scorsi, in Toscana e in Molise, che hanno visto due studenti autistici esclusi dalle gite scolastiche delle rispettive classi di appartenenza.
Anche il 20 aprile sono emersi altri casi, come quello della mamma di un alunno toscano, anche lui affetto da autismo, che ha denunciato atti di bullismo nei confronti del figlio ma anche di essere lasciato spesso nel corridoio anziché stare in classe con i compagni. Oppure di un giovane, sempre autistico, a cui la scuola avrebbe prospettato di partecipare ad una gita scolastica raggiungendo i compagni in taxi, accompagnato dal docente di sostegno.
Per il rappresentante del Governo, interpellato dall’Ansa, l’organizzazione del sostegno agli alunni disabili “non deve essere demandata al singolo alunno, ma all’intera classe e all’intera comunità scolastica”.
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Il sottosegretario ha ribadito il concetto a Pescara, in occasione di un convegno presso l’Istituto Di Marzio-Michetti, intitolato “L’inclusione degli alunni con disturbo del neuro sviluppo”.
“Il nostro Paese è all’avanguardia nell’inclusione scolastica e questo ci viene riconosciuto anche a livello mondiale, ma dobbiamo ancora lavorare per eliminare le sacche di ipocrisia che in alcuni casi possono permanere – ha proseguito il sottosegretario – Stiamo lavorando alla delega sul sostegno, prevista dalla legge 107 del 2015, proprio per fare della scuola un luogo sempre più inclusivo, e con la scuola anche l’intera società”.
Faraone ha anche elogiato l’attività “del nostro Parlamento, che per la prima volta ha dotato il Paese di una legge sull’ autismo ed è impegnato nell’elaborazione di una legge sul cosiddetto ‘dopo di noi'” e ha ricordato che “quest’anno per la prima volta, nella giornata del 2 aprile che l’Onu ha dedicato a questo disturbo, si è registrata una partecipazione corposa e una sensibilizzazione profonda”.
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