Didattica

Fare educazione civica con la musica: il diritto alla bellezza

Si può fare educazione civica anche con la musica. La formazione del cittadino, infatti, prevede la realizzazione del diritto alla musica e alla sua bellezza: la cittadinanza musicale rimane ancora, per molti aspetti, un diritto non compiuto, ostacolato da stereotipi di vario tipo. (VAI AL CORSO)

Le nuove Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica (DM n.35 2020), con il loro prescrittivo richiamo all’interdisciplinarietà impongono, a coloro che credono nel valore fondante della cultura, di rimodulare spazi di azione e di intervento per una piena e completa attuazione del curriculum di Educazione Civica.

Nel panorama attuale formare un pubblico consapevole e orientato, è una sfida importante.

La cultura musicale in Italia risente dell’isolamento settoriale che grava tradizionalmente sulle discipline musicali, il più delle volte relegate nell’ambito dell’apprendimento non formale ed informale.

Con facilità si è dimenticato che la musica è strumento ed espressione di cultura: recuperare questa dimensione significa riscoprire il senso e la funzione della musica nella vita umana e per il cittadino.

L’accesso al patrimonio musicale è una conquista che si avvererà con il potenziamento educativo e la socializzazione collettiva del sapere, all’interno di in un delicato processo di ricostruzione di senso e di significato in grado di colmare la distanza che separa l’abulìa musicale da un’autentica affermazione del diritto alla musica.

Il corso

Su questi argomenti il corso Musica e Cittadinanza, cura di Maria Paola Sevieri, in programma dal 15 marzo 2021.

Il corso è un’inedita guida che, con rinnovata coscienza, focalizza il ruolo sociale e politico della musica, radicato in un preciso contesto e in grado di contribuire al progresso nel rispetto delle tradizioni e della diversità.

Redazione

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