Compito delle didattiche disciplinari è quello di esplorare l’area di riferimento avendo cura di aprire alle sperimentazioni e alla ricerca, che è l’esatto contrario di una “grammatica” chiusa della disciplina. In ogni ambito l’insegnamento non può esaurirsi in regole definite una volta per tutte e inviolabili, ma deve spaziare, oltrepassando confini e intrecciandosi con altri saperi.
Fare dialogare le discipline
In breve, la nostra è sì una scuola delle discipline, ma ciò non deve impedirci di fare dialogare tra loro discipline diverse, magari in chiave laboratoriale, sperimentale, di ricerca azione.
Diversamente il rischio di una formalizzazione eccessiva dell’insegnamento diventa reale, comportando che i docenti si focalizzino più sulla materia e solo in subordine sul progetto didattico fatto di indagine, scoperta, ricerca, modulazione. In altri termini i docenti diverrebbero meri esecutori di un “programma”, un copione rigido e astratto dal contesto situazionale. Diventa chiaro, insomma, che accentrare lo sguardo sulle singole discipline crei condizioni poco consone all’unitarietà del processo formativo. Ecco perché la rilevanza di un approccio interdisciplinare all’insegnamento-apprendimento.
Due discipline che si prestano in modo particolare a integrare i rispettivi metodi e approcci sono l’educazione motoria e l’arte, come ci insegna, per dirne uno, Jackson Pollock, che dell’unione arte e movimento ha fatto, per l’appunto, un movimento: l’action painting. Non nasce certo in contesti scolastici, l’action painting, ma si presta bene alla didattica, come molti educatori hanno sperimentato, lavorando sulla fisicità delle superfici coagulate e incrostate d’olio dei dipinti per fare dell’astrazione prodotta dal movimento un’occasione di riflessione profonda ed esistenziale.
Danza e pittura
Fare educazione motoria e arte, insomma, si può: trait d’union, la creatività, che nelle due aree agisce a livello cognitivo, come studio e sperimentazione innovativa di strumenti e di tecniche delle due discipline; e a livello psicomotorio, come esercizio di adeguamento allo spazio, alle forme, ai colori, ai suoni.
Fare educazione e arte in modo creativo, ad esempio, potrebbe significare esplorare i linguaggi della danza e della pittura in maniera integrata, alla scoperta del “bello” come chiave che apre le porte della crescita cognitiva e del benessere emotivo. Avere consapevolezza del proprio corpo e delle potenzialità espressive che esso possiede, cioè, fa crescere e fa stare bene, senza contare gli effetti positivi sulla comunità classe, che scopre nuove forme di ascolto e di comunicazione interpersonale.
Il corso
Su questi argomenti il corso webinar “Dal movimento al disegno creativo” con la nostra formatrice Rosa Cipriano, in programma il 2 e il 9 settembre, in due incontri da due ore ciascuno, dalle ore 16 alle ore 18.
Vai al link del corso: https://corsi.tecnicadellascuola.it/corsi/webinar/dal-movimento-al-disegno-creativo-3a-ed/