Categorie: Politica scolastica

Fare musica appena si mette piede a scuola, già dalla materna

L’alfabetizzazione musicale va introdotta già dalla scuola dell’infanzia, gli indirizzi musicali nelle scuole Medie vanno potenziati, i Licei musicali a livello territoriale vanno ampliati, reintrodurre l’educazione musicale in tutte le scuole superiori: sono alcuni degli interventi proposti nel Piano nazionale per la musica (“Musica nella scuola per la formazione del cittadino”), presentato al Miur il 6 ottobre dal Comitato nazionale per l’apprendimento della musica, presieduto da Luigi Berlinguer.

All’iniziativa – che si inserisce nell’ambito della consultazione su “La Buona scuola” – hanno partecipato oggi come testimonial i musicisti Paolo Fresu, Danilo Rea, Paolo Damiani, oltre a numerosi esponenti di istituzioni musicali e culturali. “Vogliamo dare un contributo, anche con la competenza dei musicisti coinvolti, affinché le pagine de La Buona scuola siano tradotte in fatti operativi” ha spiegato Berlinguer ponendo l’accento sul piacere di ascoltare musica dopo averla studiata: “è tutt’altra esperienza”.

“Parlare di musica non significa solo, anche, collocare i nostri grandi protagonisti della storia musicale italiana nello scenario nazionale e internazionale. Ma significa anche – ha affermato il ministro Giannini – apprendere un linguaggio, quello appunto universale della musica intesa come una delle capacità cognitive dell’uomo, delle manifestazioni e produzioni culturali più straordinarie e più diffuse e universali che si possano immaginare”. “Imparare subito la familiarità con uno strumento, fare musica, non solo studiare musica, è una delle priorità della Buona Scuola” ha aggiunto il ministro definendo quello arrivato oggi “un bellissimo contributo, uno di quei contributi che in questi mesi stiamo raccogliendo in tutta Italia con oltre 100 eventi programmati”.

Il Piano illustrato prevede una massiccia formazione in servizio di tutti gli insegnanti coinvolti (con la collaborazione di Conservatori e Università), un accordo quadro Stato-Regioni che promuova, tra l’altro, una stretta collaborazione con il ministero dei Beni culturali e l’apertura ai privati. “Sarà fondamentale – è stato spiegato – l’apporto fornito da Fondazioni, enti lirici, bande, corsi, scuole di musica, associazioni di genitori e di volontariato, sponsor”.

Per introdurre lo studio della musica nel primo biennio delle Superiori di propone l’uso della quota flessibile di orario e, per quanto riguarda gli istituti tecnici e professionali si potrebbero sviluppare – è il suggerimento – sia gli aspetti relativi al settore della costruzione degli strumenti sia quelli inerenti al mondo dell’organizzazione, comunicazione, editing e promozione musicale sia quelli della diffusione della musica attraverso i moderni mass media digitali e interattivi.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Dilaga la dismorfofobia fra gli studenti. Il rimedio: psicoterapia, riflessione, conoscenze culturali approfondite

«Ho 20 anni e mi vedo bruttissima. Mi capita da quando ne avevo 13. Da…

03/07/2024

Percorsi abilitanti, docenti di sostegno e concorsi, il ministro Valditara risponde al question time – DIRETTA ore 15:00

Oggi, mercoledì 3 luglio alle ore 15.00 in diretta dalla Camera, il ministro dell’Istruzione e…

03/07/2024

Generazione Z: il lavoro è accettato solo se gratificante

Se il salario è fondamentale per svogere un lavoro, altrettanto importante è la gratifica che…

03/07/2024

Autonomia differenziata: 4 Regioni chiedono il referendum abrogativo

Contro l’Autonomia differenziata, che dividerebbe il Paese in altrettante piccole autogoverni e fra cui avrebbe…

03/07/2024

Nel centenario di Danilo Dolci: nonviolenza, maieutica reciproca e l’immaginazione di un mondo più giusto

   Danilo Dolci nasceva cent'anni fa, il 28 giugno, a Sesana, che allora era italiana…

03/07/2024

Dispersione scolastica, gli anni più rischio terza media e primo superiore: perché i docenti tutor non arrivano? Il nostro direttore replica al Ministero

Nel ringraziare la dottoressa Carmela Palumbo, capo dipartimento del MIM, per le precisazioni inviate in…

02/07/2024