Sta per fallire, per decisione dello stesso Governo, il mirabolante (quanto per la verità poco realistico) progetto di “fare scuola fuori della scuola” di cui illustri esponenti della maggioranza di Governo (dalla dem Anna Ascani fino al pentastellato Luigi Gallo) hanno parlato per mesi.
Secondo le anticipazioni diffuse dalle agenzie di stampa nelle ultime ore, nel DPCM che sta per essere emanato si prevede lo stop alle gite scolastiche ma anche ad “attività didattiche fuori sede”.
Il motivo va ricercato nel fatto che per spostarsi dalla sede scolastica si dovrebbero usare mezzi di trasporto pubblici o privati e questo non farebbe altro che aumentare i rischi di contagio.
Stupisce che solo adesso il Governo si accorga di questo problema: per quanto ci riguarda lo avevamo segnalato fin da subito.
Il deputato 5S Luigi Gallo era intervenuto più volte nei mesi scorsi per sottolineare la valenza pedagogica dell’uso educativo delle strutture culturali esterne alla scuola; d’altronde qualche tempo fa Luigi Gallo aveva anche pubblicato un libro proprio su questo argomento rispolverando tesi e proposte molto in voga negli anni ’70, soprattutto nelle città del nord.
Anche Anna Ascani aveva spesso sottolineato la possibilità di usare biblioteche e teatri per risolvere almeno in parte il problema della mancanza di spazi.
Ma evidentemente nessuno aveva pensato che per fare scuola fuori della scuola sarebbe stato necessario spostarsi in un modo o nell’altro.