Home Attualità Fare scuola senza voto si può, anzi si deve; esperienze a confronto

Fare scuola senza voto si può, anzi si deve; esperienze a confronto

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Fare scuola senza il voto è possibile, anzi doveroso.
Nella scuola primaria, il voto numerico non esiste più dal 2020, mentre sono sempre più numerose le esperienze di scuola secondaria di primo e secondo grado centrate proprio su modalità valutative di tipo educativo e formativo.

“Identificare i ragazzi con un numero fa sì che i ragazzi si sentano quel numero, attivando una spirale dalla quale è molto difficile uscire” sottolinea Stefano Cobello, insegnante e coordinatore del Polo Europeo della Conoscenza I.C. Bosco Chiesanuova, che aggiunge: “I voti, proprio perché numeri, non hanno nulla di formativo, non dicono niente sull’andamento della prova, non fanno capire cosa sia stato fatto bene e cosa male, non fanno capire dove e perché si sia sbagliato, non danno suggerimenti per il futuro“.
“E così – conclude – tutta l’attenzione, sia dei docenti che degli alunni, si concentra sul voto che, da ‘mezzo’ per la didattica, diventa ‘fine’ e scopo ultimo delle attività. Il docente è soddisfatto quando ha il registro pieno di voti, l’alunno è realizzato se ha preso il voto a cui puntava”

Lo stesso Polo europeo della conoscenza, all’interno del quale è stato costituito il Coordinamento nazionale delle scuole senza voto, propone a partire dai prossimi giorni una serie di attività formative per aiutare i docenti a comprendere meglio cosa siano valutazione, valut-azione e autovalutazione e come si possano sviluppare metodi di insegnamento di cooperative learning volti ad un apprendimento efficace, in un contesto sereno e sinergico.  
“I voti – sostengono gli esperti che curano il percorso formativo -innescano confronti tra ragazzi, creando graduatorie e meccanismi competitivi deleteri per il gruppo classe. I voti sono numeri, questo li ammanta di oggettività ma non c’è nulla di più falso, come dimostrato da innumerevoli studi: le stesse prove vengono valutate in maniera diversa da docenti differenti, ma anche dallo stesso docente in diversi momenti della giornata”.

Il programma prenderà avvio il 6 febbraio prossimo ed è disponibile in una apposita pagina del Polo