Uno dei problemi che al momento preoccupano di più oltre il 50 % dei docenti neoassunti è il raggiungimento dei fatidici 180 giorni di servizio, di cui 120 di didattica, per il superamento dell’anno di formazione e di prova.
Per i docenti assunti nelle fasi 0, A e B non vi è alcun problema nel completare i giorni minimi di servizio per superare l’anno di formazione e di prova, avendo iniziato il servizio a settembre 2015, mentre per i docenti assunti nella cosiddetta Fase C (che hanno iniziato il proprio servizio nel periodo compreso fra gli ultimi giorni di novembre ed i primi di dicembre, o che hanno differito e quindi hanno continuato con il loro incarico annuale posticipando la firma per il ruolo al 1 luglio), ci sono margini davvero al limite.
Partendo dal presupposto che sappiam bene che questo è un anno di transizione e che mai vi era stata l’assunzione di 49.000 docenti a fine novembre, con tutte le difficoltà che la situazione implica, chiediamo al Miur una nota esplicativa che possa riproporzionare i giorni necessari per il superamento dell’anno di prova seguendo un semplice calcolo matematico.
Se i 180 giorni di servizio, come i 120 di didattica, son richiesti su nove mesi lavorativi, chiediamo che i giorni utili per i docenti della Fase C siano attestati in 140 di servizio e 94 di didattica su sette mesi lavorativi.
Non è un lottare per una parte della categoria escludendo gli altri, è un lottare per una parte della categoria che materialmente non ha avuto la possibilità di poter effettuare serenamente il proprio anno di prova. In tanti hanno spalmato il proprio orario lavorativo su sei giorni (ove possibile), altri non avendo la possibilità del sesto giorno, essendo di ruolo in una scuola chiusa al sabato, hanno fatto sacrifici per non esser mai assenti, andando a scuola anche in condizioni fisiche non ottimali.
È una forma di rispetto verso una parte dei docenti che ha già subito l’abbandono dei sindacati confederali per ciò che concerne la mobilità e che ancora adesso non viene ascoltata e anzi viene considerata in maniera differente.
Chiediamo con forza una nota Miur sui 180 e 120 giorni, che possa finalmente fare luce su questa questione spinosa. Una nota che valga per l’intero territorio nazionale, visto che al momento ci sono soltanto note di alcuni Usr: Abruzzo, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana. Chiediamo, quindi, una nota ufficiale e nazionale.
La presente richiesta sarà inviata al Miur e per conoscenza a tutti i politici che si occupano di scuola ed ai sindacati che ancora una volta si stanno dimostrando “latitanti” rispetto ai problemi di una buona fetta dei propri iscritti.
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