Sparatorie, aggressioni al personale docente, fenomeni di bullismo. Le scuole europee vivono una profonda crisi sociale ed educativa. La sicurezza nelle stesse è sempre più in pericolo così come l’incolumità del personale che le popola, intento a svolgere una professione – lodevole e d’onore – ma che pare sempre più rischiosa secondo i recenti fatti di cronaca che popolano i rotocalchi delle maggiori testate europee. Prima l’assassinio di un docente francese, per il quale le commemorazioni sono state disertate da alcuni manipoli di studenti, poi la sparatoria a sangue freddo avvenuta lo scorso dicembre nella capitale ceca, a testimonianza di una rabbia, rancore, rimorso ed incapacità di comunicazione che sempre più va a caratterizzare le nuove generazioni, che trovano nella violenza fisica e verbale una valvola di sfogo e protesta nei confronti delle precedenti generazioni. Questo conflitto tra ere e generazioni di esaspera ove queste sono a contatto stretto – sotto forma di giudizio ed istruzioni dirette – come nelle scuole e negli atenei, dove un votaccio può veramente oramai fare la differenza per un ambiente sicuro.
Finora la Repubblica Ceca è stata uno dei paesi orgogliosi della propria legislazione sulle armi, citandola come esemplare. Ciò è emerso chiaramente durante i negoziati della Direttiva UE sulle armi da fuoco del 2017, che ha reso più restrittivo il possesso di armi nell’UE. La Repubblica Ceca si è espressa attivamente contro la nuova legge e, dopo la sua approvazione, ha addirittura intentato una causa senza successo. Recentemente, il governo ceco ha proposto una nuova legislazione nazionale sulle armi in risposta alla direttiva dell’UE nel 2022. La proposta era già nelle fasi finali della discussione. Tuttavia, in risposta agli eventi di dicembre, si sta ora valutando la possibilità di riaprire e di apportare ulteriori modifiche per renderla più severa, poiché l’assassino avvenuto nella facoltà di lettere era in possesso legale di otto armi da fuoco ad uso personale.
La nuova proposta di legge dovrebbe ridurre da dieci a cinque anni il termine per le visite mediche periodiche dei possessori di armi. Dà inoltre più poteri alla polizia ceca, vale a dire, sequestrare le armi ai detentori se viene identificato un rischio per la sicurezza o ordinare un controllo sanitario. “Quando ha il ragionevole sospetto che ci sia stato un cambiamento nello stato di salute, la polizia ceca invia il titolare del porto d’armi per una visita medica”, ha informato il ministro degli Interni ceco Vít Rakušan. Inoltre, i venditori di armi sarebbero tenuti a denunciare le transazioni sospette alla polizia. Tra le novità più dibattute nella reazione alla sparatoria nelle scuole c’è l’introduzione di test psicologici obbligatori per i richiedenti il porto d’armi, che non sono previsti dalle leggi attualmente in vigore. Attualmente è necessario solo il parere del medico di base. Il medico di famiglia può però anche chiedere il parere di uno psicologo.
Il ministro francese dell’Istruzione, Gabriel Attal, ha dato istruzioni per l’immediato rafforzamento della sicurezza nelle scuole dopo l’omicidio con presunta matrice terroristica avvenuto nel mese di novembre di un insegnante in un liceo di Arras da parte di un giovane studente ceceno. In un messaggio diffuso dal suo dipartimento, Attal ha chiesto che siano prese “tutte le misure necessarie” per “rafforzare la sicurezza di tutte le scuole” del Paese dopo l’attacco, su cui ha indagato la Procura nazionale antiterrorismo (PNAT). Da sabato scorso, quando è iniziata l’offensiva terroristica di Hamas sul territorio israeliano, la Francia ha rafforzato le misure di sicurezza in 500 sinagoghe e scuole ebraiche del Paese. L’aggressore, che ha gridato “Allah è il più grande” in arabo, è Mohamed Mogouchkov, un ceceno nato in Russia nel 2003 che, secondo Le Figaro, sarebbe stato segnalato dai servizi segreti per radicalismo islamico.
Di nazionalità russa, è arrivato in Francia nel 2007. Era sotto sorveglianza dalla scorsa estate. Nelle scuole dell’area sono state introdotte misure proprie dei controlli di sicurezza aeroportuali: metal detector, scanner e sistemi di videocamere a circuito chiuso. Negli istituti di Arras l’atmosfera è ancora tesa e le scuole sono costantemente monitorate anche durante i fini settimana con il timore che sconosciuti si introducano al loro interno per piazzare ordigni esplosivi….
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