Delle scuole a ‘cielo aperto’, dove insegnare ai ragazzi competenze trasversali alle discipline di studio attraverso laboratori ed esperienze sul campo: sono le fattorie didattiche, ormai ribattezzate ‘agriscuole’ con esperimenti pilota in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Se ne è parlato in un convegno sui nuovi ruoli e innovazione delle fattorie didattiche, svolto il 29 marzo presso la ‘Fiera di Vita in Campagna’ al Centro Fiera del Garda di Montichiari (Bs). A livello nazionale, oggi esistono 2.500 fattorie didattiche. In dieci anni sono cresciute del 315%, con un interesse sempre maggiore da parte delle scuole per favorire l’avvicinamento dei giovani alla realtà della vita in campagna: dalla cura dell’orto alla scoperta degli animali, all’insegnamento di lavori artigianali e delle tecniche del cibo fatto in casa. In Lombardia le fattorie didattiche iscritte all’elenco regionale sono 203 ed esistono dal 2002. In primo piano l’esperienza fatta con l’Università di Scienze della formazione primaria dell’Università Bicocca di Milano, che ha messo a lavorare insieme 200 fattorie didattiche, 400 insegnanti e 10.000 alunni in prospettiva di Expo2015.
Tra i progetti rientra anche la costituzione di un parco agricolo con la scuola e “Coltiva la scuola, non piantarla”, mirato contro gli abbandoni scolastici, che ha permesso di riconoscere come attività scolastiche a pieno titolo le giornate effettuate in fattoria.
In Emilia-Romagna, regione pionieristica in Italia sin dal 1999, le fattorie didattiche iscritte all’albo regionale sono 371 e oggi offrono modalità di relazione più stretta e integrata con il territorio, con le famiglie, per la gestione di orti condivisi e di particolari percorsi didattici. In Veneto le fattorie didattiche iscritte all’albo regionale sono 253 e sono attive dal 2003. Dal 2014 sono stati sviluppati numerosi progetti, tra di essi la “buona scuola del fare e raccontare”, che ha coinvolto un gruppo di fattorie didattiche e l’Istituto Comprensivo di Crespano del Grappa e ha previsto una collaborazione stretta attraverso una co-progettazione che ha coinvolto sia scuole elementari sia medie con un’ampia produzione di cartellonistica, poesie e canzoni.
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“Nel Milanese e nel Mantovano stanno aprendo nuove agriscuole, una tendenza in espansione che vede le fattorie didattiche attivamente coinvolte per costruire un progetto integrato e curriculare – ha detto Cristina Bertazzoni, docente universitaria all’università di Brescia esperta di conduzione di gruppi di apprendimento, didattica attiva ed educazione in fattoria – Il potenziamento della sensorialità, la possibilità di vivere esperienze concrete, il contatto con l’ambiente agricolo e con la natura dovrebbero aprire le porte a una didattica dove si apprendono saperi ‘agiti’, svolta non solo in classe ma per il 50% del tempo all’aperto”.
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