Gentile redazione di Tecnica della Scuola, sono un docente meridionale (uno dei tanti) precario in servizio in una regione del nord Italia da 6 anni non consecutivi (per un anno ho svolto un altro lavoro nella mia città al sud).
Ho partecipato al concorso ordinario del 2016 (quello riservato agli abilitati, dal momento che ho preso l’abilitazione TFA ordinario primo ciclo 3 anni prima) e pur superando lo scritto sono stato tagliato all’orale (nulla da recriminare). Nel 2018 non ho preso parte al concorso riservato agli abilitati tfa (che era in realtà un colloquio senza punteggio minimo per immetterci nelle gae regionali) altrimenti sarei già di ruolo.
Adesso ho partecipato al concorso straordinario, in attesa di conoscere l’esito. Dopo aver esposto brevemente la mia carriera scolastica, scrivo per ribadire la mia posizione assolutamente favorevole ai concorsi e contraria a sanatorie incostituzionali che potrebbero in ruolo, accanto a docenti capaci, anche tanta gente incompetente (gli anni di servizio non danno nessuna garanzia di competenza e si sa che, per motivi di incapacità didattica, i docenti licenziati da scuola si contano, negli ultimi 30 anni, sulla punta delle dita). Viva la meritocrazia e la Costutuzione, bando alle furbate e ai clientelismi.
Pier Paolo Gangemi