La destra di Giorgia Meloni per l’autonomia differenziata? La destra di Ignazio La Russa per la regionalizzazione della scuola? A guardare bene sembra un controsenso, proprio perché arriva da un partito che nella sua storia, ricordando le parole La Russa, ha per radice profonda e inespugnabile la Patria e la Nazione, come Entità nazionale una e indivisibile: il sacro suolo italiano dalle Alpi a capo Passero.
Anche la festa periodica per i figli d’Italia vuole organizzare Fratelli d’Italia, mentre La Russa propone il servizio militare, con punteggi aggiuntivi per gli esami di stato e aiutini per entrare all’università, per coloro che decidessero di fare pratica di armi e moschetti per difendere sempre la Patria.
Ma vorremmo pure ricordare che nel curriculum della destra c’è pure l’opposizione alla costituzione delle Regioni negli anni “60, che avrebbero diviso quello che già le guerre e il Risorgimento avevano unito.
Unità, vo cercando, ha detto sempre la Destra, dell’Italia
Non ci piace ritornare ancora più indietro, ma i sostenitori più accesi dello statalismo della cultura (in mano prima all’Azione cattolica) a cominciare dalla scuola pubblico, sono state sempre le destre: storicamente.
Oggi però quella Patria e quella Nazione indivisibile per la destra come un dogma, quella Patria, che si deve omaggiare ad ogni piè sospinto perfino partecipando all’alza bandiera da imporre a scuola prima dell’inizio delle lezioni, quella stessa Patria che si deve difendere ad ogni costo, la si sta lasciando dividere da Calderoli e dalla Lega che da quando sono spuntati sulla scena politica italiana non fanno altro che tendere a fare del Nord una roccaforte autonoma rispetto al Sud: piagnone e miserabile… e sempre forza Etna, anche quando erutta lava o si scuote.
E infatti perché proprio Calderoli, leghista ultrà dalla prima ora, si deve occupare di una operazione simile? Dell’autonomia differenziata? Della scuola regionale? Della sanità regionale?
E quella destra dell’Inno nazionale cantato prima di iniziare le lezioni a scuola accetta questa evidente divisione fra italiani del sud e del nord?
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