”Ciò si può ottenere – continua Fedi – attraverso una valorizzazione della funzione docente, un aggiornamento culturale e professionale, ma anche con un sistema di maggiore efficienza di progressione di carriera basato su più efficaci sistemi di valutazione.
Fondamentale, però, oltre a garantire risorse adeguate, mettere in campo politiche che siano in grado di eliminare ‘drasticamente’ gli sprechi attraverso un’innovativa ‘razionalizzazione’ delle risorse che abbia anche tra gli obiettivi quello di valorizzare la qualità della didattica e della ricerca ed il loro ruolo nello sviluppo del territorio”.
”Tutto ciò porterà ad eliminare duplicazioni e sedi inutili in quanto abbattere i costi di gestione significa non solo ‘razionalizzare’ ma ‘innovare’ in maniera concreta.
Infine – conclude Fedi – i finanziamenti alle Università dovrebbero essere elargiti non solo sulla base del numero degli iscritti ma soprattutto su parametri di efficienza, eccellenza, qualità dei servizi e della ricerca, adeguati alla media dei costi standard per studente negli Stati membri dell’Unione Europea e dell’Ocse”.
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