Alle 16 è previsto il giuramento della nuova squadra di Governo, targato Giuseppe Conte. A quel punto per il nuovo Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, si apriranno le danze con i temi di scuola e università. A facilitargli il compito l’ormai ex Ministra Valeria Fedeli, che ha preparato un documento con tutti i problemi da risolvere dal Ministero di Viale Trastevere.
Valeria Fedeli, che ha chiamato Bussetti per congratularsi e concordare il passaggio di consegne, spiega: “ricoprire una carica istituzionale vuol dire occuparsi del Paese, per quanto riguarda il settore di propria competenza, nell’unico interesse delle cittadine e dei cittadini e con un profondo e radicato senso di responsabilità. È per questo che ho deciso di lasciare al nuovo Ministro, al quale faccio i miei auguri di buon lavoro, un documento contenente misure e provvedimenti adottati e informazioni dettagliate sulle questioni più urgenti da affrontare nei prossimi mesi per tutelare le studentesse, gli studenti e tutte le donne e gli uomini che lavorano quotidianamente all’interno delle nostre scuole, dei nostri atenei e degli Enti di ricerca vigilati dal MIUR. Ritengo sia una questione di correttezza istituzionale. Una questione che prescinde da battaglie politiche e appartenenze partitiche”.
Il Ministro uscente accenna ad alcuni problemi già noti: diplomati magistrali, rinnovo del contratto per l’area dirigenziale del comparto ‘Istruzione e Ricerca’, sblocco e riparto delle risorse del Fondo di funzionamento ordinario delle Università e del Fondo ordinario degli Enti di ricerca, stanziamento delle risorse in legge di bilancio per il 2019 necessarie per finanziare il prossimo rinnovo contrattuale relativo al triennio 2019-2021. Inoltre il Miur dovrà occuparsi, stando al dossier della Fedeli, delle misure per garantire la continuità didattica per i docenti di sostegno non di ruolo e operazioni necessarie per garantire un avvio ordinato del nuovo anno scolastico, con tutti i docenti in cattedra fin dal primo giorno.
Sulla questione dei diplomati magistrali, ad esempio, continua Fedeli, sarà necessario trovare una soluzione legislativa che rispetti i loro diritti, come anche quelli dei laureati in Scienze della formazione primaria, e che miri a garantire un avvio ordinato del prossimo anno scolastico, nell’interesse delle studentesse e degli studenti.
Mentre nel caso del rinnovo del contratto del comparto del settore Istruzione e Università, rinnovo ottenuto per 1,2 milioni di dipendenti dopo oltre 8 anni di attesa, per l’ex ministro bisognerà trovare risorse finanziare sufficienti per il triennio 2019-2021, così da “non interrompere il percorso virtuoso e doveroso che il governo di cui ho fatto parte ha intrapreso per dare il giusto riconoscimento professionale alle docenti e ai docenti e assicurare continuità e qualità didattica alle nuove generazioni”.
“Ci sono poi delle questioni di medio termine – aggiunge Fedeli – che vanno affrontate già da adesso per poterle fronteggiare nel modo migliore e trasformarle in opportunità per il sistema di istruzione e formazione e per il Paese. Mi riferisco alla riduzione della popolazione in età scolare, per esempio: l’Istat stima una forte riduzione del numero di alunni, sino a 900mila in meno in dieci anni. Il calo rappresenterà comunque un’opportunità mantenendo invariate le risorse e incrementando la qualità”.
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