La ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, in vista delle prossime elezioni politiche, fa un giro fra i suoi elettori di Ponsacco-Pontedera, incontrando pure studenti, insegnanti e addetti ai lavori.
“Social, giornali e tv sono oggi fondamentali, ma vuoi mettere poter parlare direttamente con le persone, con le famiglie, con gli studenti e gli insegnanti? E’ lì, è così, come oggi fra la gente e fra i banchi del mercato di Ponsacco, che capisci davvero se stai facendo bene, se la tua azione è compresa o no”.
“E’ una questione di cui si parla solo quando avviene un fatto grave su cui fare un titolo ad effetto, ma come Miur assieme al governo abbiamo iniziato a costruire politiche proprio per uscire dalla logica emergenziale e quindi evitando interventi spot una tantum ma concentrandoci sulla diffusione di una cultura della responsabilità e del rispetto. Il cammino è ancora lungo ma devo riscontrare un approccio molto incoraggiante soprattutto fra i ragazzi e le ragazze, anche quelli più giovani. Del resto se vogliamo scommettere sul futuro è sui giovani che dobbiamo scommettere”.
“Lo sappiamo tutti che la scuola è uno dei temi più sentiti- spiega la ministra – perché direttamente o indirettamente tocca tutti quanti. In giro sui social vedo troppo spesso mistificazioni e se non vere e proprie bugie usate dagli avversari politici per attaccare me e il governo di centrosinistra. Non nego che mi feriscano, non tanto per una questione personale ma perché usano strumentalmente un bene davvero di tutti come l’istruzione per fare della demagogia. Non si raccattano due voti cercando di distruggere un patrimonio comune. Ecco, quando invece si esce dalla polemica e si entra nel merito noto una grande disponibilità e capacità di confronto. E’ avvenuto anche a Pontedera con gli studenti, gli insegnanti e i dirigenti scolastici. Ci sono critiche è ovvio, ma ci sono anche oggettivi apprezzamenti per quello che abbiamo fatto in questi anni a favore della scuola. E’ vero che c’è da migliorare ma tutti riconoscono che oggi, finalmente, la nostra scuola è tornata a essere al centro dell’azione politica del governo e non un agnello sacrificabile per far tornare i conti come ai tempi dei governi di centrodestra.
Dal 2008 al 2013 la spesa per l’istruzione era stata tagliata del 14% come certifica l’Ocse. Oggi noi possiamo certificare non solo l’assunzione di migliaia di insegnanti che per anni erano stati costretti al precariato, ma anche un investimento di 3,5 miliardi l’anno sull’istruzione e di 9,5 miliardi complessivi per l’edilizia scolastica. Siamo noi che abbiamo, dopo 10 anni finalmente rinnovato il contratto della scuola. E siamo sempre noi che abbiamo rilanciato gli investimenti su università e ricerca, togliendo nello stesso tempo le tasse per le famiglie meno abbienti e riducendole nettamente per chi arriva fino a 30mila euro di Isee. E siamo sempre noi quelli che hanno scommesso su una nuova concezione degli asili nido non più visti come servizi a domanda individuale ma, col progetto 0-6, proprio come primo tassello del sistema dell’istruzione. Questi risultati quando ti guardi in faccia con le persone sono capiti e condivisi perché al di là delle fake-news e della propaganda sono tutti fatti che insegnanti, studenti e famiglie possono misurare concretamente nella loro vita tutti i giorni”.
La ministra ha poi concluso la giornata con un incontro con gli insegnanti ponsacchini.
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