Il concorso per i dirigenti scolastici deve diventare “strutturale”, mentre il rinnovo del contratto per i ds è uno “spartiacque” per il mondo della scuola. E’ quanto affermato dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, durante l’XI Congresso dell’associazione nazionale dei presidi a Roma.
“Penso sia stato importante fare il nuovo concorso da poco pubblicato in gazzetta ufficiale: il nuovo bando e’ per 2.425 posti, attualmente sono 6.792 i dirigenti in servizio, 1.189 i posti vacanti, 1.748 le reggenze. I posti banditi – ha spiegate Fedeli – corrispondono ai posti vacanti nell’anno scolastico in corso, più quelli che si renderanno liberi a seguito dei pensionamenti del 2018-19 e i due anni successivi. Questo meccanismo va reso strutturale. Bisogna avere programmazione per superare le reggenze e i vuoti, uno degli elementi di straordinaria difficoltà che state vivendo da molto tempo. Sarà un concorso innovativo e terrà conto dei cambiamenti in corso”.
Necessario il rinnovo del contratto DS
L’armonizzazione degli stipendi dei presidi con la dirigenza della P.A. è un altro punto sottolineato dalla ministra. Il Miur ha istituito un fondo con 31,70 milioni per il 2018 e 95,11 milioni a decorrere dal 2019. L’adeguamento degli stipendi partirà da settembre 2018 e riguarderà gli attuali 7.993 presidi italiani, per una crescita annuale di 11.899,74 euro lorde, circa 440 euro netti al mese.
“Il primo Cdm di quest’anno sulla legge di bilancio aveva già in sé un’armonizzazione delle cifre per il rinnovo del contratto dirigenti scolastici”, ha detto la Fedeli. “All’interno di una fase economicamente delicata e con problemi significativi del Paese – vedi pensioni, povertà e disoccupazione giovanile – la scelta di mettere fondi per il rinnovo del contratto dei presidi credo sia un passo significativo e uno spartiacque. Non è solo una scelta politica del Governo ma frutto del dialogo che si è instaurato, consapevole della fase e degli interessi della scuola”.
Gentiloni: la scuola è una priorità nell’agenda italiana
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni ha inviato un messaggio dirigenti scolastici riuniti a roma per l’XI Congresso dell’associazione nazionale dei presidi, ribadendo il ruolo primario dell scuola nella società. “In questi anni la nostra scuola ha dimostrato di saper intercettare i bisogni della società, trovando risposte alle sfide dei molti cambiamenti in corso. Gli esempi di questo grande impegno collettivo sono molti: penso al modello italiano di inclusione scolastica, che ha ridisegnato l’approccio e l’attenzione del nostro paese nei confronti delle diverse abilità; alla straordinaria capacità di integrazione che, in un momento segnato da un epocale fenomeno migratorio, le nostre scuole stanno dimostrando.
Per questo è fondamentale che l’impegno a favore della scuola resti una priorità dell’agenda dell’Italia. La centralità dell’istruzione nelle politiche nazionali è quanto i nostri ragazzi, le nostre istituzioni scolastiche e le persone che vi lavorano meritano. Questo – ha concluso il premier- è compito del governo; a voi la responsabilità di non perdere la passione che rianima e che fa delle nostre scuole il luogo privilegiato di espressione della democrazia”.