La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, a margine del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa al Cattolica Center di Verona, ha aperto sulla possibilità di inserire il costo standard nella scuola: “Quattro giorni fa ho firmato la costituzione del gruppo di lavoro che dovrà definire il costo standard, perché dopo 17 anni è venuto il momento di iniziare a fare sul serio sul pluralismo formativo”.
Fedeli ha chiamato a presiedere il tavolo sul costo standard proprio l’ex ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer.
“Un passaggio storico un punto di non ritorno”. Così Anna Monia Alfieri, religiosa marcellina e presidente regionale della Fidae lombarda, l’associazione che riunisce le scuole cattoliche dalla primaria alle secondarie.
Anche il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, si dice entusiasta dell’apertura: “Credo sia giunto il momento dopo 17 anni di cominciare a fare sul serio sul pluralismo educativo e sull’offerta formativa per il diritto allo studio, anche per le scuole paritarie cattoliche. Ci tengo ad annunciare di aver firmato la costituzione del Gruppo di lavoro per la definizione del costo standard di sostenibilità per gli studenti, uno dei punti che ritengo fondamentali per iniziare un percorso insieme”.
Il costo standard, cioè la determinazione di una cifra di quanto si deve spendere per l’istruzione di uno studente, è destinato a fare chiarezza sulla spesa reale che questo Paese riserva all’educazione delle nuove generazioni.
Il concetto dei costi standard è legato a due fondamentali scopi: quello di ottimizzare e omogeneizzare i valori produttivi e, attraverso essi, contenere i prezzi e quello di valutare gli scostamenti dei costi reali e, con essi, lo stato di efficienza del sistema produttivo.
Alfieri si è battuta per l’introduzione del costo standard di sostenibilità nella scuola che permetterà di cancellare finalmente le discriminazioni alle quali sono sottoposte le famiglie che scelgono una paritaria costrette a pagare due volte i costi scolastici per i propri figli, prima con le tasse e poi con la retta d’istituto.
Il grande vantaggio del metodo del costo standard di sostenibilità – si legge su Formiche.net – è di produrre un risparmio non solo per le famiglie – che non dovranno più pagare rette di sorta – ma anche per lo Stato che vedrà la spesa scolastica ridursi di oltre due miliardi di euro. Lo dimostra uno studio scientifico pubblicato, nel 2015, proprio da suor Monia, assieme ad altri due ricercatori.
Il costo standard è importante perché consente di realizzare nel sistema scolastico italiano un’equa e sana competizione tra le scuole statali e non statali, importante per creare nuovi e costanti meccanismi di innalzamento della qualità e dell’efficienza di tutte le scuole.
Passaggio storico, dunque, che Alfieri sottolinea: “Ora evidentemente nessun candidato politico per le prossime elezioni potrà dire e fare di meno… e a chi oggi pensa che questo tavolo sia solo propaganda elettorale è bene si sappia che vigilerò perché cessi davvero la discriminazione degli allievi nella fase del diritto di apprendere!”.
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