Attualità

Fedeli: Berlusconi sulle violenze alle donne manipola la realtà

La Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in merito alle osservazioni di Silvio Berlusconi, secondo il quale Maria Elena Boschi poco avrebbe fatto a favore delle donne, ha così commentato: “Trovo francamente inopportuno che il tema della violenza sulle donne venga utilizzato per fini di parte, per questioni elettorali. Berlusconi sbaglia e manipola la questione consapevolmente. Ma ciò che è stato fatto e che stiamo continuando a fare per superare in maniera strutturale abusi, discriminazioni e diseguaglianze, come ha ricordato anche la Sottosegretaria Boschi, è sotto gli occhi di tutti. Intervenendo a partire dalle scuole, dalle università, da tutta la filiera del sapere. La violenza contro le donne non è un fenomeno di natura episodica ed emergenziale: è un problema culturale. È la manifestazione dei rapporti diseguali tra i sessi e rappresenta un ostacolo concreto al raggiungimento della piena uguaglianza. Il sistema educativo è decisivo nel contrasto e nella prevenzione di questo fenomeno. Su una questione di tale entità sarebbe doveroso essere tutte e tutti uniti, al di là di colori politici o convenienze personali. La politica si scontri pure, ma non mistificando la realtà a detrimento di cittadine e cittadini”.

Il Miur impegnato e in prima linea

“Il Miur – aggiunge la Ministra – è da tempo impegnato per far sì che le nuove generazioni siano espressione concreta dei valori di uguaglianza e di libertà, fondanti in società giuste e di pari opportunità. Con la Legge 107 del 2015, richiamando la Convenzione di Istanbul del 2013, abbiamo voluto assicurare, attraverso il Piano triennale dell’offerta formativa, ‘l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori’ su queste tematiche. Abbiamo da poco lanciato il Piano nazionale per l’educazione al rispetto, il cui obiettivo è far sì che studentesse e studenti comprendano che il rispetto delle differenze è decisivo per contrastare violenze, discriminazioni e comportamenti aggressivi di ogni genere. Le differenze sono fonte di arricchimento, non devono mai essere percepite come elemento divisivo. Il Piano mette a disposizione delle scuole risorse certe – vengono stanziati 8,9 milioni di euro per progetti e iniziative per l’educazione al rispetto e per la formazione delle e degli insegnanti – e strumenti operativi specifici, tra i quali le Linee guida, previste dal comma 16 dell’art. 1 della Legge 107 del 2015, per l’educazione alla parità tra i sessi e contro la violenza sulle donne, le Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, previste dalla legge 71 approvata in Parlamento a maggio del 2017, gli Osservatori attivi presso il Ministero sui temi dell’integrazione, dell’inclusione e per la promozione di iniziative sui temi della parità fra i sessi e della violenza contro le donne. Il Piano ha previsto, tra l’altro, anche l’avvio, il 21 novembre scorso, dei lavori per il nuovo Patto di corresponsabilità educativa per rinsaldare il rapporto fra scuola e famiglia, coerentemente con i cambiamenti in atto nella società contemporanea e con le sfide che ci troviamo a fronteggiare oggi. L’alleanza educativa è fondamentale per ottenere risultati di merito”.

Importanza delle parole

“Rispetto dei diritti e uguaglianza passano anche dal linguaggio ed è per questo – afferma Fedeli – che stiamo condividendo con l’Associazione Parole O_Stili una fondamentale responsabilità educativa che si traduce in azioni e interventi per contrastare ogni forma di cyberbullismo o di violenza e per educare i giovani a un uso del linguaggio rispettoso di ogni donna e di ogni uomo. Per costruire una cittadinanza attiva e responsabile”.

La formazione dei prof

“Per accompagnare le nuove generazioni in questo percorso, la formazione delle docenti e dei docenti su questi temi – sottolinea la Ministra – è cruciale. Tra le priorità del Piano per la loro formazione non a caso ci sono la prevenzione del disagio e l’educazione alla cittadinanza, che include la parità di genere. E lavoreremo, in ambito accademico, per far sì che nelle nostre università ci sia spazio per percorsi di valorizzazione degli studi di genere e di formazione specifica di tutte le professionalità legate alla prevenzione della violenza”.

Simbiosi Miur e Pari opportunità

“Voglio ricordare, inoltre, – continua Fedeli – che il Ministero collabora assiduamente con il Dipartimento per le Pari opportunità nella definizione di interventi educativi volti a superare stereotipi di genere e consentire a ciascuna studentessa e a ciascuno studente di crescere in libertà e nel rispetto dei propri diritti. È insieme che portiamo avanti la campagna sulle Stem, un’iniziativa che mira a superare quei pregiudizi secondo i quali le donne non sarebbero portate per le discipline scientifiche e tecnologiche e che precludono strade di crescita alle nostre bambine e ragazze. Il Miur è stato, inoltre, coinvolto in un gruppo di lavoro specifico, all’interno dell’Osservatorio nazionale dedicato alla questione, con l’obiettivo di elaborare il nuovo Piano antiviolenza. Come stiamo lavorando anche per avviare un tavolo con l’Associazione Editori Italiani, per promuovere una riflessione sul linguaggio e sui contenuti dei libri di testo e per valorizzare il contributo delle donne in tutte le discipline”.

Parole di Berlusconi sconfortanti

“L’elenco degli interventi, delle azioni, delle iniziative è lungo ed è strutturato nel tempo. Il nostro impegno per società di uguaglianza e di diritti che rifiutano la violenza e l’odio va avanti da anni. Ritengo che il cammino dei diritti e del rispetto, per la sua rilevanza e per la sua importanza, sia un cammino da percorrere tutte e tutti insieme. Tutte le forze politiche. Tutte le componenti della società civile. Tutte le cittadine e tutti i cittadini. Che certe parole a sproposito arrivino da un leader politico è sconfortante. Ma non sarà di certo questo – conclude la Ministra – a fermarci nel nostro impegno”.

Pasquale Almirante

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