“Ho già fatto la valigia, gli scatoloni, sto scegliendo i libri da portare e quelli da lasciare qui”: è un commiato con un velo di tristezza quello che si prepara a vivere la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Anche se i 15 mesi trascorsi al vertice del dicastero bianco di Viale Trastevere non sono sempre stati facili – basti pensare all’esordio nell’occhio del ciclone per via del titolo di laurea dichiarato poi rivelatosi solo un diploma di maturità – la Fedeli sembra essersi ambientata bene a capo del Miur.
Nel corso del programma di Rai Radio1 “Un Giorno da Pecora”, condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, la democratica – molto legata all’ex premier Matteo Renzi – ha spiegato che in questo momento al ministero dell’Istruzione è impegnata a “disbrigare gli affari correnti”.
Cosa significa? “Per esempio – ha risposto – andiamo avanti per poter far iniziare il prossimo anno scolastico in modo normale e tranquillo,”.
Quando gli chiedono se ci sono possibilità che rimanga ancora alcuni mesi a capo del Miur, magari sino alla maturità 2018, appare realista: “No, non ne sono sicura ma mi auguro che venga presto il governo”. Quale? “Mi pare che centrodestra e Cinquestelle stiano trattando, come fatto per le presidenze”.
A proposito di presidenze, è vero che Zanda, per un momento, ha rischiato di diventare un nome per il Senato? “A me non risulta”. Se ci fosse stato, cosa avreste detto? “Perché dire di no ad una persona autorevole come Zanda?”.
Poi la Fedeli già pensa all’addio: “L’unico ricordo che porterò sono le foto fatte con gli studenti”. Nei prossimi cinque anni, comunque, farà la senatrice. Quasi sicuramente all’opposizione: quella da cui per 15 mesi si è dovuta difendere a spada tratta.
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