La neoministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, intervistata dal Corriere della Sera, afferma con soddisfazione, dopo il via libera ieri in Consiglio dei Ministri a otto decreti legislativi di attuazione della legge Buona Scuola: «Come ha detto Gentiloni le riforme non si fermano».
E poi aggiunge: «Ascolterò tutte le parti interessate, dagli insegnanti agli studenti, ai genitori nei due mesi in cui il Parlamento lavorerà sui testi e se ci sarà qualcosa da cambiare lo cambieremo prima dell’approvazione definitiva. Tutti saranno coinvolti. Se avessimo ascoltato prima, ci saremmo risparmiati degli errori».
Come per esempio il mancato dialogo coi sindacati: «Ma la mia sfida è confrontarsi sulla qualità. Con i sindacati c’erano delle scadenze da rispettare per le decisioni sula mobilità. Sui temi delle deleghe ascolterò tutti come spero faccia anche il Parlamento perché la scuola è di tutti».
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E infatti, dichiara Fedeli al Corriere, per quanto riguarda gli esami di Stato, la prova Invalsi si farà ad aprile, “ma conta nel voto di maturità. Si farà anche la certificazione di inglese ma fuori dal voto», mentre non sono stati toccati i voti alle elementari:«C’è stato dibattito in consiglio dei ministri. Alla fine non abbiamo vietato le bocciature, ma vogliamo mantenere un sistema in cui siano assolutamente eccezionali», inoltre non c’era l’educazione di genere nelle materne, “c’è il riferimento alla Costituzione. I programmi non erano oggetto di delega».
«Da marzo cominceremo a scrivere l’atto di indirizzo per il contratto. E’ un tema molto importante. Vorrei inserire nel contratto il tema della continuità didattica che penso sia molto importante», mentre i tre anni di blocco nella stassa scuola dei prof non è previsto «solo per chi si è spostato quest’anno. Vorrei dal prossimo settembre che gli studenti trovassero i loro insegnanti in cattedra e possibilmente per tre anni. La continuità va incentivata» e «La mobilità va negoziata nel contratto. Gli insegnanti devono star bene perché possano star bene gli studenti».
Per i premi di merito, afferma Fedeli al Corriere: «Sto aspettando i dati dell’esperienza di quest’anno. Resterà la valutazione del merito ma potrebbe essere cambiata. Ne parleremo».
«Pur rispettando i diritti degli insegnanti dobbiamo anche garantire il diritto dei ragazzi ad avere un insegnante», ma «la legge 107 non si tocca; dobbiamo intervenire nell’ambito dell’esercizio dei diritti che la legge accorda».
«Sto facendo una verifica con i direttori degli uffici regionali” per quanto riguarda le scuole al freddo, “perché dobbiamo capire perché i fondi che ci sono non vengono usati e come semplificare le procedure».
La ministra infine, difronte alla imbarazzante domanda sulla mancata laurea e sui manifesti che tappezzano Roma, detto al Corriere: «Sono manifesti anonimi, perché chi li ha fatti non ha neppure il coraggio di firmarsi. Poi vorrei chiedere al Comune di Roma com’è che tollera l’illegalità nelle sue strade».
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