Introdurre la Costituzione italiana a scuola fin dalla prima classe della scuola primaria.
La richiesta arriva dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, durante l’evento svolto il 5 giugno al Miur “Insegnare a tutti”, dedicato alla figura ed azione in campo educativo di don Lorenzo Milani nel 50esimo anniversario delle sua morte.
“Penso che dovremmo lavorare, in accordo con chi può sostenerci, perché i ragazzi e le ragazze la possano trovare e leggere” fin dal primo momento in cui entrano in contatto con lo Stato e con un’istituzione di istruzione e formazione, ha detto Fedeli.
“Anche questo è un giusto riconoscimento a don Milani e a tutti quelli che operano dentro la scuola”, ha sottolineato la ministra.
Secondo la Fedeli, infatti, la Costituzione, è fortemente educativa perché “soprattutto nei primi articoli e in particolare all’articolo 3, dice che nessuno deve essere discriminato e che lo Stato ha la responsabilità di rimuovere tutti gli ostacoli che di fatto impediscono l’uguaglianza di fronte alla legge”: “non escludere nessuno e insegnare a tutti, crea società”.
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Ricordare nelle scuole la figura di questo “sacerdote lungimirante e pedagogo innovativo, è iniziativa importante e doverosa”, ha detto, in un messaggio, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“E’, infatti, all’educazione e alla promozione umana e culturale dei giovani che il priore di Barbiana ha dedicato la sua intera esistenza. Il suo metodo, incompreso e talvolta osteggiato da alcuni, ha precorso il concetto di comunità educativa, oggi alla base della scuola moderna”. Ma don Milani “ha anche posto con forza la questione dell’uguaglianza tra cittadini e della rimozione delle barriere tra di loro”.
Nelle scorse settimane, il Miur ha inviato una circolare a tutti gli istituti per invitare insegnanti e studenti a leggere l’opera del priore di Barbiana e iniziare un percorso di approfondimento sui suoi scritti
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