Questo Governo ha investito nella Scuola 3 miliardi di euro, perché alla nostra istruzione si è ossificata: serviva un ammodernamento sostanziale.
Lo ha detto la ministra per l’Istruzione, Valeria Fedeli, intervenuta a un incontro su scuola e lavoro alla Saa, la scuola di management dell’università di Torino.
“Gli analisti – ha dichiarato il responsabile del Miur – sottolineano gli anacronismi dei sistemi d’istruzione occidentale, la scuola si è ossificata, è rimasta ferma. Serve ora uno sforzo di ammodernamento sostanziale”.
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“Scuola e lavoro – ha sottolineato Fedeli – non parlano la stessa lingua, anzi sono storicamente due realtà disconnesse. Secondo me i loro linguaggi devono restare separati, ma anche imparare a intrecciarsi. Noi siamo quel governo che ha investito 3 miliardi di euro sulla scuola, dando il via a una serie di operazioni. Tra queste il fatto davvero innovativo di avere fatto diventare strutturale l’alternanza tra scuola e lavoro”.
Il problema, aggiungiamo noi, non è però quello di mettere in discussione la volontà di ammodernare la scuola pubblica italiana da parte del Governo, prima Renzi e ora Gentiloni: il punto, semmai, è come si è deciso di investire questi soldi. Attraverso, anche, delle norme discusse e invise da un davvero alto numero di addetti ai lavori.