Durante il question time tenuto alla Camera dei Deputati, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è intervenuta in merito all’interrogazione della deputata Eleonora Bechis.
La parlamentare ha denunciato che “a dicembre le associazioni di genitori di figli disabili continuano a denunciare una scarsa presenza degli insegnanti di sostegno su tutto il territorio nazionale. Bechis ha chiesto alla Ministra contezza relativamente ai posti vacanti e a come si intenda ovviare, in tempi brevi, a questo disagio che va a ledere gravemente il principio di continuità didattica”.
La risposta della Ministra è stata puntuale e particolareggiata: “Mi preme ricordare che grazie alla legge di bilancio dello scorso anno, abbiamo potuto trasformare in organico di diritto ben 15.100 posti dell’organico di fatto. Parte di questo contingente è stato riservato ai docenti di sostegno, al fine di garantire la continuità didattica e il rispetto del diritto allo studio delle studentesse e degli studenti con disabilità, che per noi è assolutamente una priorità, come attestato dall’approvazione del decreto legislativo n. 66, in materia di inclusione. Per ovviare alla carenza di docenti specializzati sul sostegno, il MIUR, quest’anno, ha adottato due decreti, il n. 141 e il n. 226, di marzo e di aprile, con cui è stato avviato un corso di specializzazione per il sostegno alle alunne e agli alunni con disabilità per complessivi 9.949 posti, corrispondenti alla capacità massima di accoglienza offerta dalle università di tutto il Paese.
Con riferimento alla regione autonoma Friuli Venezia Giulia da lei menzionata, va detto che anche l’università di Udine ha provveduto ad organizzare i corsi di specializzazione in questione, che attualmente sono in corso di svolgimento. Questi corsi di specializzazione consentiranno di coprire in modo sostanzialmente integrale i 10.011 posti che nell’anno scolastico 2017-2018 sono rimasti vacanti e disponibili in organico di diritto per carenza di docenti specializzati, iscritti nelle graduatorie utili all’immissione in ruolo; carenza, peraltro, che, come è noto, deriva anche dal fatto che numerosi docenti specializzati nell’insegnamento su posto di sostegno, che tuttavia preferiscono insegnare su posto comune, appena ne hanno la possibilità vi si spostano.
Va detto, ancora, che proprio per venire incontro a tutte le esigenze manifestate dalle studentesse e dagli studenti con disabilità, il decreto legislativo n. 59, che si occupa del reclutamento e della formazione iniziale dei docenti, ha previsto un nuovo modello di assunzione che conferma l’attenzione alla qualità della formazione, professionalizzando sempre di più la figura del docente di sostegno, facendo in modo che i giovani che vinceranno i nuovi concorsi saranno formati adeguatamente grazie alla frequenza di un apposito percorso universitario in pedagogia e didattica speciale”.
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