La ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, nel corso di una videochat Skuola.net, ha risposto alcune curiosità sulla sua carriera scolastica: “La materia più odiata no, però ho sempre amato molto pedagogia e filosofia. In classe facevo copiare ma io non copiavo. E poi non mi piaceva sedere al primo banco, preferivo il penultimo o comunque in fondo alla classe. Non mi è mai piaciuto espormi sedendomi al primo banco – ha spiegato – e poi mi piaceva stare vicino con delle compagne che venivano da situazioni non ottimali, non di famiglie normali, con più difficoltà e in genere era il penultimo banco”.
Per i libri, ha spiegato, “una scrittrice che mi ha significativamente segnato da giovane, ne ho tante di scrittori che amo, è stata Simone de Beauvoir con ‘Il secondo sesso’, ma nello stesso tempo non riesco a distinguerla dalle prime letture che ho fatto anche di Virginia Woolf, ‘Una stanza tutta per sé’. Ci sono ovviamente anche le italiane, ma quelli che mi hanno segnato sono questi”.
“La serie tv preferita? Mi dispiace, io non amo le serie tv, non mi piacciono, non mi hanno mai appassionata. Quando ho degli spazi di relax adoro i film, piuttosto che musica”.
Come film preferito Fedeli ha indicato invece “Dottor Zivago”: “Sono molto romantica, poi io per Omar Sharif ho una passione … Quando l’ho visto da piccola per la prima volta, bellissimo. Secondo me somigliava al mio babbo”.
“Con le nuove leggi non è più rubricato come una bravata da ragazzo ma è affrontato con una serie di strumenti ad hoc. A partire dal tutoraggio all’interno delle scuole. Anche i ragazzi, però, hanno iniziato a capire che non bisogna vergognarsi di essere vittima di episodi del genere. Sta cambiando il clima: dire che si sta subendo un atto di bullismo e denunciarlo è sempre più visto come un atto di forza. A vergognarsi deve essere chi lo commette”.
Infine un appello per invitare i giovani ad andare a votare: “Il diritto al voto – ribadisce la Fedeli – è fondamentale perché, se non vai a votare, significa che non vuoi contare nella tua vita e nella vita degli altri. Attraverso il voto si può costruire la società che si vorrebbe vedere. Altrimenti non cambia nulla e non credo che i giovani non vogliano cambiare il mondo. Votando e partecipando ci si ritaglia uno spazio per tentare di realizzare anche i propri sogni”.
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