L’anno scolastico è iniziato in modo regolare, non c’è stato nessun caos ed è bene che i senatori Petraglia e Bocchino si informino meglio: questa in sintesi la dichiarazione della ministra Valeria Fedeli che fa seguito ad un intervento dei due senatori di SEL che avevano parlato di caos e cattedre scoperte.
Nessun caos, l’anno è iniziato bene
“Confermo quanto dichiarato davanti alle settime commissioni riunite di Camera e Senato lo scorso 10 ottobre – sottolinea la Ministra – e cioè che abbiamo lavorato per raggiungere l’obiettivo di un ordinato avvio del nuovo anno scolastico sin dal primo giorno del mio insediamento, quando ho chiesto agli uffici di programmare e curare con la massima attenzione ogni attività relativa al 2017/2018″.
“Come ho dichiarato davanti alle commissioni due giorni fa – aggiunge Valeria Fedeli – sono stati riscontrati problemi solo in pochi e circoscritti casi, meno di quelli che ci si potrebbe attendere se pensiamo che stiamo parlando di una operazione che coinvolge quasi 8 milioni di alunni e più di un milione tra dirigenti, docenti e ATA”.
Sostegno troppi docenti specializzati passano sul posto comune
“La difficoltà vera e diffusa sul territorio – spiega la Ministra – è la generale carenza di docenti di sostegno in possesso del titolo di specializzazione, causata anche dal fatto che numerosi docenti specializzati preferiscono spostarsi, appena riescono, su posti comuni. Per risolvere anche questa criticità, ad aprile ho firmato il decreto che ha dato il via a un corso di specializzazione per 9.949 posti, sostanzialmente pari a quanti ne son rimasti da coprire nell’organico di diritto”.
Fedeli: SEL ha dato numeri fasulli
Fedeli contesta anche i dati forniti dai due senatori di SEL che avevano sostenuto che nella Provincia di Firenze ci sarebbero ancora da nominare 1.300 docenti di sostegno.
In realtà, chiarisce la Ministra, quando a metà settembre gli Uffici Scolastici Provinciali hanno interrotto le operazioni di nomina per passare il testimone alle scuole, risultavano da nominare 679 docenti tutti individuati a cura delle scuole.
“Eventuali cattedre ancora scoperte – puntualizza Valeria Fedeli – sono il fisiologico risultato delle rinunce da parte di docenti che, dopo aver accettato in prima battuta il posto, avendone ottenuto un altro per loro preferibile, rinunciano al primo”.
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