L’ex Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli (Pd), in una lettera diffusa da Adnkronos, ha riflettuto sul mondo della scuola in un periodo di piena campagna elettorale, facendo anche una particolare proposta al prossimo Governo.
Innanzitutto la Fedeli ha fatto eco alle parole del leader del suo partito, Enrico Letta, che ieri è stato sommerso da fischi dopo aver espresso la sua intenzione di allungare l’obbligo scolastico fino alla maturità. “Quello al sapere, alla conoscenza e allo studio è un diritto connaturato all’esistenza, che inizia quindi dalla nascita, per garantire a ogni bambina e ogni bambino l’accesso fin dai primi mesi a spazi e contesti educativi. Un diritto che non finisce mai, che certamente deve guardare all’obbligo scolastico – anche nella prospettiva di una sua estensione fino ai 18 anni – e poi alle esigenze di aggiornamento e di crescita che devono accompagnare le esperienze di vita – private come di lavoro – di società come quelle contemporanee dove il cambiamento è e sarà sempre più una costante”, ha scritto l’ex ministra.
La Fedeli si è concentrata proprio sul “diritto all’istruzione, alla formazione e all’apprendimento” che secondo lei dovrebbe ricevere più attenzione sul testo costituzionale. “Il sapere e la conoscenza – ha sottolineato Fedeli nella missiva – sono i valori e gli strumenti più potenti che abbiamo a disposizione per riuscire a guardare alle sfide del futuro con fiducia e consapevolezza. In un mondo che – nonostante gli sforzi e i risultati ottenuti grazie allo sviluppo delle democrazie – continua a essere caratterizzato da numerose forme di disuguaglianza e di ingiustizia, i processi educativi e formativi sono decisivi, sia per le ambizioni e le possibilità individuali sia per quelle collettive. Se non vogliamo rinunciare a pensare che in futuro il mondo possa essere migliore, per l’individuo e per la comunità, allora sapere e conoscenza sono la risposta che dobbiamo tutte e tutti condividere e realizzare”.
“Come sostenuto da Luigi Berlinguer – ha ricordato Fedeli – ‘il punto dirimente, fermo, irrinunciabile è che va rifiutata -nettamente respinta – l’idea che l’istruzione possa essere nei fatti considerata una riserva per pochi; un privilegio, non rivolto a tutti, non generalizzabile; laddove al contrario essa è un vero e proprio diritto, pieno, a tutto tondo. Chiamiamolo col suo nome: il diritto all’istruzione. Oggi ancora così non è. Va corretto! Dobbiamo allora rispondere a questa mancanza – ha ribadito Fedeli – inserendo nella nostra Costituzione il diritto individuale universale all’istruzione, alla formazione, all’apprendimento”.
“Il diritto al sapere, alla conoscenza, alla formazione – si legge ancora nella missiva – dunque va considerato un diritto fondamentale per ogni persona. È un diritto e come tale va garantito, superando ogni genere di gap che oggi limita o condiziona l’accesso alla scuola, allo studio, all’apprendimento, alla crescita, alle possibilità di lavoro e di realizzazione personale”.
“La conoscenza – l’insieme del sistema di istruzione e delle esperienze formative che permettiamo di vivere a giovani e meno giovani lungo tutta la vita – ribadisce l’ex Ministra – consente di ridurre le disuguaglianze, di determinare un reale e paritario accesso a possibilità e opportunità, di realizzare i progetti individuali e di far progredire le nostre comunità. Non c’è nulla di altrettanto potente e prioritario”.
“La conoscenza è uguaglianza, è opportunità, è libertà, è cittadinanza, è condivisione, è diritti e democrazia, è futuro. La conoscenza determina quello che sarà possibile, a ciascuna e ciascuno di noi come a tutto il pianeta. Prendiamocene cura, tutte e tutti, insieme” ha scritto l’ex Ministra.
“Quello che la politica e le istituzioni devono allora sapere garantire è l’accesso reale a quella che si può definire ‘filiera della conoscenza’: puntare sulla scuola e sulla formazione per tutte e tutti, dalla nascita e lungo tutta la vita. Perché la formazione rende più facile realizzarsi e realizzare i propri progetti, professionali come familiari, condividere le esperienze e le funzioni genitoriali, partecipare in modo attivo e consapevole alla comunità, offrire speranza di futuro alle nuove generazioni”, ha concluso la Fedeli.
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