Raddoppiare in 5 anni i fondi pubblici destinati a scuola, università e ricerca: lo faremo guidati da Metto Renzi, perché ha dimostrato di saper produrre cambiamento.
A dirlo, il 4 marzo, è stata la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli guardando ai contenuti su cui si deve sviluppare la sfida congressuale in seno al Partito Democratico.
Secondo il responsabile del Miur, “bisogna mettere al centro il sistema di istruzione e formazione”. Il che “significa concretamente investire, come si sta facendo, sui nostri giovani. Significa riconoscere il valore sociale degli insegnanti. E significa, anche, aumentare i fondi pubblici destinati a scuola, università e ricerca. Dandoci l’obiettivo di raddoppiare gli investimenti nell’arco dei prossimi 5 anni”.
La Buona Scuola resta la cornice dentro cui continuare a lavorare, ma “dobbiamo anche saper introdurre elementi correttivi e di maggiore equilibrio, grazie a un vero dialogo e alla partecipazione piena di tutte le componenti che fanno della scuola il motore del futuro dell’Italia”.
“Sostengo Renzi – ha continuato Fedeli – perché ha dimostrato di saper produrre cambiamento. Un cambiamento che ha mostrato qualche debolezza e qualche rigidità eccessiva. Un cambiamento che dopo il 4 dicembre, oggi continuiamo grazie a Paolo Gentiloni, ma che domani sono convinta possiamo ambire a proseguire ancora con Matteo“.
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Uscendo dall’argomento Scuola, il ministro ha detto che al Pd “serve un programma d’azione chiaro, caratterizzato dallo spirito maggioritario con cui il Pd è nato. E questo sia in termini elettorali – spiega la ministra – che di capacità di rappresentare e far partecipare attivamente al cambiamento una maggioranza più larga possibile di italiane e italiani”.
“Dopo una fase di governo responsabile, che in questa legislatura ha visto alternarsi grandi scelte riformatrici ma anche difficoltà di aggregazione e di dialogo largo con il Paese, ora è il momento di rilanciare la sfida con Matteo Renzi, ritrovando l’ambizione comune di potere, come comunità delle democratiche e dei democratici, migliorare la vita delle persone”.
Il Partito democratica, ha continuato Fedeli, “si intesti con decisione, proposte d’azione che proseguano il cambiamento concreto e quotidiano. Come abbiamo fatto con le Unioni civili. Diciamo che la maternità è per noi un valore primario, da garantire sempre. E perché non rendiamo un tratto distintivo della proposta democratica un congedo di paternità di almeno 15 giorni?”.