Il Governo Gentiloni sulla Scuola ha fatto tanto e cose importanti: le deleghe della Legge 107/15, soprattutto quella su nidi e scuola dell’infanzia.
A sostenerlo è stata la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, parlando a Verona il 25 novembre nel corso del VII Festival della Dottrina sociale della Chiesa.
“Secondo me – ha detto la responsabile del Miur – abbiamo fatto delle cose importanti: essere riusciti ad attuare le deleghe della Buona Scuola che stavano scadendo nel dicembre dello scorso anno”.
“Tengo in particolare – ha quindi sottolineato – alla delega dello 0-6 anni perché è dall’inizio che il sistema educativo deve intervenire a sostegno di bambine e di bambini, perché ormai tutti lo sanno che se si interviene nei primi mille giorni di vita, acquisiscono molta più capacità di proseguire negli studi”.
Secondo la Fedeli, c’è un altro decreto legislativo di cui andare fieri: il nuovo reclutamento dei docenti, perché, ha tenuto a dire la ministra “per dare più qualità formativa ai giovani serve ovviamente una innovazione qualitativa e formativa dei docenti perché i tempi cambiano per tutti”.
Ricordiamo che, almeno nelle intenzioni del Miur, con la riforma 0-6 anni i servizi per l’infanzia escono dalla dimensione assistenziale ed entrano a pieno titolo nella sfera educativa. Viene istituito infatti per la prima volta un Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a 6 anni per garantire “ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali”.
In precedenza, la titolare del dicastero dell’istruzione, aveva espresso l’esigenza di puntare sempre più sulla “qualità dal punto di vista dei contenuti formativi e sempre più contenuti di cittadinanza attiva e democratica”.
“Rilanceremo – aveva tenuto a dire Fedeli – i contenuti e le indicazioni su cittadinanza e Costituzione perché i giovani devono essere molto più forti, molto più competenti perché così sono molto più autonomi e molto più critici nel rapporto con la vita e i contesti che li circondano”.
Nel corso dell’evento veneto, la ministra Fedeli ha anche parlato delle scuole paritarie, definendo il loro ruolo prezioso e determinante nel panorama dell’istruzione pubblica.
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