“Giulio non è più con noi da un anno, ma il nostro pensiero è e continuerà a essere rivolto a lui fino a quando non avremo trovato la verità sulla sua morte, fino a quando non avremo accertato le responsabilità in questa vicenda: come hanno detto il Presidente Mattarella e il premier Gentiloni, è questo il nostro impegno. Sono vicina a Paola e Claudio Regeni, privati ingiustamente del figlio, che con coraggio, forza e determinazione lottano perché venga fatta giustizia. Non siete soli”.
Così si è espressa la Ministra del Miur, Valeria Fedeli, in occasione dell’anniversario della morte di Giulio Regeni, giovane ricercatore italiano, scomparso in circostanze non chiare in Egitto lo scorso anno.
“A spingerci nella nostra azione – sottolinea Fedeli – saranno la stessa sete di conoscenza e la stessa sana curiosità che hanno guidato Giulio nel suo appassionato lavoro di ricerca. Un lavoro infaticabile di scoperta e analisi, senza paure e tentennamenti. Porteremo alla luce la verità, riguardo a Giulio e per Giulio, e faremo in modo che la sua esperienza di vita sia guida e ispirazione per le tante e i tanti giovani del nostro Paese”.
“Per questo – aggiunge – come Ministero sosterremo la proposta, che arriva dal gruppo del Partito democratico in Commissione esteri alla Camera, di istituire una borsa di studio intitolata alla memoria di Giulio che consentirà a una studentessa o a uno studente egiziano di frequentare una parte del percorso di studi nel nostro Paese. Nell’ottica della internazionalizzazione e dell’apertura, facendo tesoro dell’insegnamento che Giulio ci ha lasciato”.