La nuova ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è nemica acerrima di quel vasto movimento di popolo che nel 2015 e nel 2016 ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone contro la ‘legge sulle unioni civili’ e contro la diffusione di quella che si può ben chiamare l’ideologia del gender nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso i cavalli di Troia della lotta contro l’omofobia, il bullismo e per la parità di genere.
Lo sostiene l’osservatoriogender.it secondo cui ci sarebbe una lobby di promotori mediali che saranno un fiore all’occhiello della nuova ministra, la cui concezione della democrazia lascia molto a desiderare, come emerge ad esempio dalle parole pronunciate dopo il Family Day di piazza San Giovanni: “Ho visto un linguaggio da parte di insegnanti, educatori e genitori che non mi aspettavo, è stata una piazza violenta quella del Family Day”.
Ma non solo, le sue idee, specifica il giornale online, “anti-famiglia” le avrebbe portate pure a un Convegno in Campidoglio: “Ora che la “Buona scuola” è legge, comincia una nuova fase di applicazione e monitoraggio della riforma, ed è il caso di sottolineare quanto sia importante che anche il nostro Paese abbia finalmente una scuola che promuova, nei propri piani formativi, i princìpi di educazione alla parità di genere e dunque di prevenzione delle violenze e delle discriminazioni. Princìpi che sono entrati a far parte della riforma dando seguito a quanto previsto in materia già dalle nostre leggi, dalla nostra Costituzione e dal più avanzato diritto europeo. Ciò che è previsto nella riforma della scuola, è bene ricordarlo, è l’attuazione dei principi di pari opportunità “promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità di genere, la prevenzione alla violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle relative tematiche”
In altre parole, secondo l’osservatorio Gender la nomina di Valeria Fedeli all’Istruzione “è un atto ostile alle famiglie che renderà ancora più arduo il cammino di un governo nato male e cui auguriamo vita brevissima”.
Conclude l’articolo chiedendo se era proprio il caso di nominare Valeria Fedeli all’Istruzione o se non si tratti di una vera provocazione (consapevole o, perfino più grave, inconsapevole).
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