Se ci fosse qualcuno convinto che la riforma de “La Buona Scuola” sia conclusa con l’approvazione dei decreti attuativi, si sbaglia di grosso.
Nonostante siano passati ormai 2 anni dall’attuazione della legge 107 targata Renzi, l’ultima riforma della scuola italiana è tutt’altro che conclusa, e il ministro Fedeli lo sa, tanto è vero che, nel corso della festa di Radio Popolare, ha annunciato il “tagliando di revisione” della legge 107.
RINNOVO CONTRATTO
Il primo punto che i “meccanici” del Miur dovranno controllare è il rinnovo del contratto degli insegnanti, per cui il prossimo mercoledì è previsto un incontro in “officina” di Viale Trastevere con i sindacati: Valeria Fedeli, si legge su Il Fatto Quotidiano, non nasconde che il suo obiettivo è aumentare lo stipendio dei docenti: “Si devono saper accompagnare anche contrattualmente lei nnovazioni che si vogliono portare nella scuola. Dobbiamo ridare autorevolezza e riconoscimento economico a chi insegna perché è una delle professioni più importanti. La battaglia culturale e politica è quella di riconoscere economicamente il valore di questo mestiere. Solo così potremo avere l’architetto che sceglie di insegnare. Il 14 sarà il tema al tavolo con i sindacati: la differenza che c’è tra l’Italia e l’Europa è un punto fondamentale che va colmato”.
MOBILITA’
In quella stessa occasione si parlerà della mobilità, che ha già consegnato la prima ondata di delusi, gli insegnanti della scuola primaria, specialmente quelli del Sud trapiantati a Nord, che speravano di fare ritorno a casa, ma che dovranno ancora attendere. In merito alla questione, la Fedeli aveva già neanche troppo sussurrata la sua volontà, ovvero quello di erogare degli incentivi a chi viene trasferito. Ma il “capo officina” puntualizza: “dobbiamo partire dal principio che per insegnare non posso avere il posto sotto casa”.
CARTA DEL DOCENTE
Interventi anche alla carta del docente, che quest’anno si è rivelato un mezzo flop, con il solo 40% degli insegnanti che ha speso il bonus di 500 euro. Il numero basso di adesioni, come abbiamo scritto più volte, è dovuto a problemi organizzativi con gli enti, di natura economica o di natura tecnica.
BOCCIATURE
La polemica di fine anno sulle bocciature, quest’anno è stata anticipata con i decreti attuativi alla legge 107, dove nel capitolo della riforma sulla valutazione, si è deciso di lasciare la possibilità di bocciare alla scuola primaria solo in casi eccezionali. Fedeli però vuole un monitoraggio qualitativo per capire chi sono gli 11mila bambini bocciati alla primaria lo scorso anno, segno che vuole fare chiarezza sulla questione. Forse.
SCUOLA MEDIA
Ma il ministro riconosce l’evidenza, ovvero la presenza di una zona d’ombra rimasta nella scuola italiana, dimenticata dalla legge 107 e dai decreti attuativi di fresca emanazione: la scuola media. Nei piani di Fedeli c’è l’idea di mettere mano al riordino dei cicli, alle indicazioni nazionali, alla questione della rappresentanza dei genitori.
Questa è la diagnosi dei problemi da risolvere emersi dalla revisione. Adesso dobbiamo capire quanto tempo ha bisogno l’officina per sistemare le cose. Speriamo non molto.
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