Il sindacato Feder ATA. scrive una lettera al ministro Giannini, in cui si contestano i comportamenti antisindacali di alcuni presidi in occasione dello scioero del personale Ata del 18 marzo.
“In quella occasione, si legge sul comunicato del sindacato, abbiamo constatato oltre ai tanti mezzucci messi in campo dalle OO.SS.FLCGIL, CISL, UIL e SNALS, per boicottare lo sciopero del personale ATA, ed a seguito delle numerose segnalazioni pervenute a questa Federazione da parte di tantissimi colleghi da ogni parte d’Italia, abbiamo registrato anche il comportamento scorretto di molti dirigenti scolastici che non hanno rispettato la legge n. 146/90”.
“In considerazione delle avvisaglie di tali comportamenti, continua Feder ATA, il 5 marzo 2016, al fine di evitare eventuali contenziosi e contestualmente per fornire suggerimenti ai dirigenti, abbiamo inviato un lettera di diffida, che si trasmette in allegato, ed un documento di comportamento conseguente ad alcune incresciose situazioni derivanti dalla partecipazione allo sciopero del personale ATA. Purtroppo, abbiamo rilevato che neanche il documento è servito affinché i dirigenti scolastici rispettassero la legge e ledendo i principi ed i diritti sindacali tentando di boicottare lo sciopero di che trattasi”.
Il giovane sindacato, nella lettera al Ministro, elenca le azioni varie adottate dai presidi il 18 marzo 2016:
1. hanno obbligato il personale ATA a dichiarare l’adesione allo sciopero;
2. hanno obbligato il personale ATA a formare il contingente minimo;
3. hanno fatto aprire le scuole ai docenti ed effettuato regolarmente attività didattica senza collaboratori scolastici;
4. hanno cambiato di plesso i collaboratori scolastici nella giornata di sciopero;
5. non hanno informato il personale ATA con le circolari dello sciopero;
6. si sono fatti consegnare dai collaboratori scolastici le chiavi il giorno prima dello sciopero;
7. i Dirigenti con i propri collaboratori hanno aperto le scuole e fatto entrare i bambini per le lezioni normali, senza sorveglianza, senza il servizio fotocopie ecc. ecc.
8. hanno fatto pressione su alcuni collaboratori scolastici (invalidi) affinché non aderissero allo sciopero;
9. hanno preteso di conoscere in anticipo la volontà di aderire allo sciopero;
10. anche l’Usr Lombardia ha programmato incontri per la formazione sulla mobilità il giorno dello sciopero, chiarendo che gli incontri programmati costituivano obbligo di servizio.
Tutte azioni che, Feder ATA ricorda, andavano contro le regole: “non poteva essere affidata la sorveglianza agli insegnanti in assenza dei collaboratori, come non poteva essere affidata l’apertura e la chiusura delle scuole al personale delle imprese di pulizia delle cooperative, perché ciò costituisce una lesione dei diritti di sciopero dei collaboratori ed è impugnabile sindacalmente”.
“Questi gravi fatti non possono passare inosservati e impuniti, tuona il sindacato, sarebbe un’ulteriore presa in giro e uno schiaffo morale verso il personale Ata che in maniera pacifica e civile ha deciso di protestare, scioperando, per l’insostenibile situazione lavorativa e umana che è costretta a subire”.
Quindi in seguito a questi episodi, Feder ATA. chiede al Miur l’ispezione amministrativa nei confronti dei dirigenti scolastici.
Il sindacato del personale ATA fa sapere infine che “i nostri legali hanno già avviato le procedure per contestare il comportamento antisindacale nei confronti di quei dirigenti che hanno seguito procedure scorrette nei confronti della protesta del personale ATA”.
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