
Le leggi contro le persecuzioni e le sopraffazione verso le donne ci sono da tempo, ma quello che manca è la mentalità giusta nel portare avanti i comportamenti corretti e denunciare quelli deviati. A ricordarlo è stata Mara Carfagna, segretaria di Noi Moderati. Commentando i recenti terribili femminicidi di cui sono state vittime due 22enni, Sara Campanella, la giovane universitaria uccisa con una coltellata a Messina da un collega che la perseguitava da due anni, e Ilaria Sula, massacrata a Roma dal suo ex fidanzato, Carfagna ha ricordato che “l’8 aprile del 2009 la Camera approvava all’unanimità la legge sullo stalking“.
“Allora – ha continuato – ero Ministro per le Pari Opportunità e ricordo bene quanto fu importante quel momento: per la prima volta si dava una risposta concreta a un vuoto che lasciava troppe donne – l’80% delle vittime – senza strumenti per difendersi da comportamenti ossessivi, minacciosi, invasivi. A sedici anni di distanza, però, i fatti di cronaca ci ricordano purtroppo che il lavoro che resta da fare è ancora tanto”.
La morale, sempre secondo l’on. Carfagna, è evidente: “Le leggi servono, ma da sole non cambiano la cultura. Servono prevenzione, consapevolezza, educazione al rispetto. Fin da piccoli. Serve ribadire che una donna può dire no. Può scegliere per sé. E ha il diritto di farlo senza temere conseguenze“.
“Quella legge fu solo un punto di partenza. Ma l’impegno resta aperto, e richiede la partecipazione costante delle istituzioni, della scuola, dei media, della società tutta. E questa responsabilità, oggi, riguarda ciascuno di noi”, ha concluso la segretaria di Noi Moderati.