Sin dai primi giorni del suo mandato come ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli ha manifestato il proprio coinvolgimento nella lotta al femminicidio.
Nel corso di un’audizione parlamentare del 5 luglio, Fedeli dichiara: “far uscire dalle università figure professionali – dagli insegnanti agli infermieri – “formate” per il contrasto alla violenza sulle donne. Anche all’interno delle università intendiamo promuovere – ha spiegato – percorsi di valorizzazione degli studi di genere e di conoscenza del fenomeno della violenza contro le donne, al fine di formare le figure professionali coinvolte nella prevenzione del contrasto del fenomeno. È indispensabile che la produzione di sapere su questi temi che avviene nei nostri atenei sia trasmessa, in ogni settore scientifico-disciplinare, a coloro che oggi si formano per svolgere professioni essenziali alla prevenzione e al contrasto della violenza: dall’insegnamento alle professioni mediche e infermieristiche, a quelle legali, e di servizio sociale”, riporta l’ANSA.
Non basta: la ministra ha anche espresso l’intenzione di avviare un tavolo di lavoro, in collaborazione con l’Associazione Editori Italiani, per “promuovere una riflessione su linguaggio e contenuti dei libri di testo, per la valorizzazione delle tematiche inerenti le differenze di genere, la valorizzazione del contributo delle donne in tutte le discipline, e il superamento degli stereotipi sessisti”.
Per l’inquilina di Viale Trastevere, la scuola gioca un ruolo cruciale per contrastare questo fenomeno: “gli insegnanti possono favorire l’emersione della violenza subita e assistita, riconoscendo i segnali di disagio e attivando segnalazioni e percorsi di aiuto” ha spiegato ricordando che secondo dati Istat il 10% delle donne che ha subìto violenze sessuali le ha subìte prima dei 16 anni”.
Secondo una ricerca svolta in Italia, si legge ancora su ANSA, infatti, il 16% delle ragazze nelle scuole Superiori ha subito violenze psicologiche e comportamenti di controllo da parte del partner, il 14% ha vissuto molestie o violenze sessuali nella coppia e il 13% ha subito violenza fisica.
La prevenzione a scuola, comunque, è già uno dei punti importanti del PTOF, dove è esplicitamente prevista l’educazione alla parità tra i sessi e alla prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni.
Infine, il ministro ha riepilogato tutte le iniziative messe in campo dal Miur per la prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne: dal piano di formazione dei docenti 2016-2019 (che include tra le priorità lo sviluppo di una cultura delle pari opportunità) al “mese delle Stem” per combattere gli stereotipi che vorrebbero le ragazze meno portate per lo studio della materie scientifiche, dal bando dedicato alla figura di Grazia Deledda alla promozione dello sport ” che deve diventare sempre di più un luogo di partecipazione femminile a tutti i livelli”.
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