Femminicidio, per fermarlo si abbattano certe tendenze socio-culturali
“La dura realtà del femminicidio, espressione del potere diseguale tra donne e uomini”: è il titolo del convegno che si svolgerà il 5 aprile a Roma, in via Giulio Romano n. 41, con inizio alle ore 9,30, presso il centro Enea.
Secondo gli organizzatori il fenomeno è legato “alla sfera culturale di un paese e siccome Enea è una istituzione italiana che produce cultura ha accolto le esortazioni rivolte dalle Nazioni Unite agli Stati e alle loro istituzioni offrendosi quale agorà per un confronto. Le istituzioni italiane tutte sono chiamate a vigilare su questa grave piaga sociale e a mettere in campo quegli strumenti giuridici correttivi necessari per consentire uno sviluppo sociale armonico. Quello stesso sviluppo senza il quale non si può ottenere la crescita dell’intera comunità”.
Le ultime statistiche sul femminicidio sono allarmanti: si è passati da un omicidio ogni tre giorni del 2011 ad un omicidio ogni due giorni del 2012. Lo sviluppo di un cultura scientifica e sociale in grado di combattere questa escalation di omicidi passa anche e soprattutto per la conoscenza di questa inaudita barbarie e dei motivi che la scatenano. Come il persistere di tendenze socio-culturali che minimizzano o giustificano la violenza domestica, il “terreno” più favorevole dove si scatena il femminicidio.