A fine giugno dovrebbero essere pronte le Linee guida del Miur per la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni.
Le indicazioni generali per prevenire gli atti di violenza contro le donne, sono state elaborate in base a quanto previsto dal comma 16 della Legge 107/2015 di riforma “La Buona Scuola” che recita testualmente: “Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”.
Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, “fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, e la promozione a ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione” hanno spiegato a viale Trastevere aggiungendo che le Linee guida “sono il primo atto”.
A ricordare l’importanza del provvedimento, nei giorni in cui nelle cronache imperversano episodi di femminicidio, è stato l ministro Maria Elena Boschi (che ha la delega alle Pari opportunità) in un’intervista al Corriere della Sera. La quale ha sottolineato come lo Stato abbia “la possibilità di incentivare nelle scuole una vera sensibilizzazione verso il rispetto della diversità di genere e contro la violenza sulle donne”.
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“Per sconfiggere il femminicidio bisogna iniziare dalla famiglia”, ha detto ancora la Boschi, annunciando che Lucia Annibali, la donna fortemente sfregiata dall’ex fidanzato, collaborerà con la task force del governo. Il ministro ha citato anche la Scuola, tra le “agenzie” deputate all’innesto di una cultura anti-femminicidio.
Per il ministro, tuttavia, il fenomeno non è in crescita. “Se guardiamo con freddezza i dati del ministero dell’Interno – ha detto Boschi -, vediamo che nei primi cinque mesi del 2016 il fenomeno del femminicidio è sceso del 20% rispetto allo stesso periodo del 2015. Numeri che ci devono guidare, ma che servono a poco davanti al dolore di una mamma, di un fratello, di un’amica”.
E ancora: “Stiamo preparando la squadra e vorrei anche chiamare dei consulenti. Ci sono fondi per 12 milioni: si può fare molto”.
Sull’ipotesi di inasprire le pene, il ministro sottolinea: “Le sanzioni ci sono, il problema è la formazione, l’educazione”.
“Le forze dell’ordine – ha concluso Boschi – hanno acquisito maggiore consapevolezza e sono molto attente alle vittime di stalking e violenze”.
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