Una ricerca ha dimostrato che le persone dopo un allarme occupano una parte del tempo in attività non rivolte all’evacuazione e che questo intervallo di tempo può costituire fino a due terzi del tempo che si impiega per uscire dall’edificio (ad esempio una scuola).
Questo intervallo di tempo è indicato con l’espressione inglese “milling” (girovagare come un mulino), un termine che indica proprio l’interazione sociale nelle prime fasi di allarme (http://www.laprotezionecivile.com/Archivio/dir_articoli/200908270940560.il_comportamento_umano_negli_incendi.pdf ). Le persone verificano e cercano una conferma con gli altri della gravità del messaggio o dell’ avvertimento che hanno ricevuto.
Soltanto quando la rete sociale conferma la validità dell’avviso, iniziano ad eseguire azioni protettive.
Ai soggetti, che tendono all’inerzia, non piace interrompere un‘attività per rispondere ad un allarme (nel caso di una scuola l’insegnante che sta svolgendo una lezione). Usando una pluralità di metodi di ricerca (osservazione diretta dell’evacuazione tramite telecamere nascoste ed interviste a sopravvissuti di incendi) Proulx (2003), uno degli esperti più autorevoli in materia, ha trovato che in media ci vogliono tre minuti prima che le persone inizino a lasciare un edificio
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