Un articolo su Agenziaparlamentare.it si chiede che fine abbiano fatto i cosiddetti Nuclei Esterni di Valutazione, in pratica gli ispettori scolastici che almeno fino agli anni settanta erano un piccolo esercito che girava per le scuole proponendosi sia come supporto alle attività didattiche e sia come controllo della conduzione della scuola: del dirigente e del personale.
Non bastano, riporta il giornale online, gli aggettivi come «buona» per risolvere i problemi atavici dell’istruzione in Italia, ma serve passare dalle parole ai fatti, mentre la caduta di interesse degli studenti per alcune materie che vengono ritenute «poco interessanti» rappresenta un vero e proprio campanello di allarme per gli stessi insegnati.
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Eppure, riporta Agenziaparlamentare.it, il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica.Inv
Invece può capitare che vi siano insegnanti che lo sono tali solo sulla «carta», perché capita – e purtroppo capita troppo spesso in Italia – che i docenti non spiegano agli alunni ma si limitano solo ad assegnare le «pagine» dei libri di testo (spesso incomprensibili) ed interrogano i poveri malcapitati. Insomma insegnanti più preoccupati ed occupati a finire il programma ministeriale che ad insegnare agli alunni le loro materie.
Per questo secondo il giornale il ministero dovrebbe inviare di più i suoi ispettori ed esperti nelle varie scuole e non attendere le segnalazioni che provengono dalle famiglie.
Le «visite» degli ispettori dovrebbero essere routine e non dettati da fatti eccezionali. Solo con l’invio degli ispettori ministeriali e dai due esperti, cioè dei «Nuclei esterni di valutazione» («Nev») si inizierà a tastare il polso della scuola. Solo con una valutazione esterna dei Nev si potrà capire il vero stato di salute della scuola italiana. Perché finora le valutazioni sono state fatte empiricamente dai genitori classificate in base a quelle ritenute «in» e quelle «out».
Sarebbe interessante, conclude Agenziaparlamentare.it, vedere poi pubblicate le «pagelle» che Nuclei esterni di valutazione redigeranno dopo aver visitato i vari istituti scolastici.
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