“Alle 14 di oggi 14 ottobre, con tanto di avviso di ufficialità, sul portale del Ministero, il personale di ruolo potrà utilizzare la carta del docente. Ne dovrebbero beneficiare anche quei docenti destinatari di sentenza favorevole, prima fra tutte quella del Consiglio di Stato e poi tutti i beneficiari delle varie sentenze territoriali. Sarà così lo speriamo ma siamo pronti anche a sorprese” dichiara Giuseppe Favilla segretario generale della Fensir.
Numerose sono le sentenze a favore del personale docente ed educativo riguardo il beneficio della carta docente e della fruizione dei relativi arretrati (https://www.fensir.it/sentenze-carta-del-docente)
Il Consiglio di Stato con sentenza 1842/2022e , pur prescindendo da parametri di valutazione di provenienza eurounitaria, ha però ritenuto che la scelta ministeriale forgi “un sistema di formazione ‘a doppia trazione’: quella dei docenti di ruolo, la cui formazione è obbligatoria, permanente e strutturale, e quindi sostenuta sotto il profilo economico con l’erogazione della Carta, e quella dei docenti non di ruolo, per i quali non vi sarebbe alcuna obbligatorietà e, dunque, alcun sostegno economico”.
Secondo il Consiglio di Stato, “un tale sistema collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.”. Secondo il Consiglio ricorrerebbe un contrasto «con l’esigenza del sistema scolastico di far sì che sia tutto il personale docente (e non certo esclusivamente quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, affinché sia garantita la qualità dell’insegnamento complessivo fornito
agli studenti” corrispondente al canone di buona amministrazione. (sentenza n. reg. 939/2023 del Tribunale di Bergamo)
La Fensir è convinta di quanto affermato dai giudici del foro di Bergamo “un tale sistema collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo…” un reiterato danno che sembra non avere mai fine. Un danno che va contro la stessa Costituzione.
Il nostro ufficio legale continuerà a battersi in tutti i tribuli d’Italia per far valere il beneficio permanente della carta del docente e gli eventuali arretrati a tutto il personale docente ed educativo.
“Non possiamo pensare né accettare che un beneficio continui ad essere limitato solo ad una categoria del personale della scuola a parità di lavoro e funzioni. Siamo di fronte all’assurdità: garantire solo per un anno (2023-24) la carta agli incaricati al 31 agosto è stato solo uno specchietto per le allodole! Bisogna prevedere una norma stabile e duratura nel tempo e non solo per interrompere il processo di infrazione messo in atto dall’Europa” conclude Favilla.
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