Il concorso straordinario per l’insegnamento della religione cattolica si presenta con un andamento disomogeneo nelle diverse regioni italiane. Mentre in alcune aree il processo si avvia alla conclusione, in altre risulta ancora in una fase di stallo come ad esempio per le commissioni della scuola primaria/infanzia in Lombardia. Questo il quadro tracciato dalla Segretaria Nazionale del Fensir SAIR, Mariangela Mapelli.
L’anno scolastico 2024/25 era stato indicato come quello del concorso straordinario. Tuttavia, nonostante la normativa fosse già pronta da giugno 2023, la procedura risulta ancora lenta e frammentaria. Complessivamente, i posti messi a concorso sono 12.712, suddivisi in 6.685 nel primo settore e 6.028 nel secondo. Tuttavia, i posti disponibili per l’assunzione sono circa 4.500, ovvero il 35,40% del totale. Questo significa che circa due terzi dei candidati che hanno partecipato al concorso dovranno ancora attendere la stabilizzazione e, in molti casi, potrebbero non riuscire mai a ottenere il ruolo.
Le problematiche non si esauriscono con il concorso, ma si estendono anche agli aspetti retributivi. Il sindacato SAIR ha annunciato che richiederà un incontro con l’amministrazione per affrontare il nodo degli stipendi iniziali dei docenti immessi in ruolo. È noto che i docenti di religione con ricostruzione di carriera godono della medesima progressione stipendiale dei docenti di ruolo. Tuttavia, al momento dell’immissione in ruolo, lo stipendio ritorna alla base. Per compensare questa riduzione, viene erogato un assegno ad personam, che rappresenta la differenza tra lo stipendio percepito come incaricato con le fasce stipendiali (9-15-21 anni di servizio, ecc.) e lo stipendio iniziale da docente di ruolo.
Questo meccanismo è regolato dall’articolo 1-ter della legge 3 febbraio 2006, n. 27, che stabilisce che i docenti di religione transitati nei ruoli mantengano il trattamento economico acquisito al momento dell’assunzione.
Mariangela Mapelli ha dichiarato: “Il concorso straordinario doveva essere un’opportunità di stabilizzazione per tutti i docenti di religione che da anni attendono il riconoscimento del loro servizio. Invece, ci troviamo di fronte a un processo lento, con troppe incertezze e con il rischio concreto che molti candidati non vedano mai il ruolo. Il SAIR continuerà a battersi affinché la normativa venga applicata correttamente e affinché tutti i docenti di religione abbiano le stesse opportunità di stabilizzazione rispetto agli altri insegnanti. Il nostro sindacato non accetterà compromessi al ribasso e chiederà con forza l’immediata risoluzione delle criticità ancora presenti”.
Mapelli ha poi ribadito il ruolo essenziale del sindacato nella tutela del lavoro, facendo riferimento all’enciclica Laborem Exercens di Giovanni Paolo II: “Come affermava San Giovanni Paolo II, il sindacato ha la responsabilità di difendere i diritti fondamentali dei lavoratori, intervenendo non solo per ottenere giuste condizioni economiche, ma anche per garantire la dignità del lavoro e la giustizia sociale. È in quest’ottica che il SAIR continuerà a lottare per tutti i docenti di religione, affinché il loro valore professionale sia finalmente riconosciuto e garantito con stabilità.”
Queste dichiarazioni evidenziano l’impegno concreto del Fensir SAIR nel sostenere i docenti di religione cattolica e nel promuovere il rispetto delle normative vigenti per garantire loro una stabilità lavorativa e una giusta retribuzione. La questione del concorso straordinario resta al centro del dibattito, e il sindacato continuerà a premere affinché venga trovata una soluzione equa e tempestiva.
La Redazione Fensir SAIR
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