Al via la nuova stagione di ricorsi del SADOC, del SAIR e del SAATA.
Lo scorso 16 settembre il Ministero dava il via con il DL 131/2024 alla modifica del risarcimento del danno in caso di reiterazione dei contratti a termine oltre i 36 mesi.
“Una iniziativa che dovrebbe farci riflettere – afferma Giuseppe Favilla segretario generale Fensir– Non è accettabile ancora centinaia di migliaia di lavoratori della scuola che da anni si trascinano contratti a termine senza una vera e semplificata politica di reclutamento. È vero negli ultimi anni abbiamo avuto diverse norme che hanno tentato di risolvere la crisi, ma che hanno creato solo una stratificazione di norme e modalità di reclutamento non risolutiva del problema. Un risarcimento del danno non risolve, ma allieva temporaneamente la fitica del precariato” Conclude Favilla
La Fensir è accanto a tutti i partecipanti all’ultimo concorso PNRR che ha visto migliaia di docenti trovarsi fuori graduatoria avendo ottenuto anche dei punteggi del tutto dignitosi a favore di una logica senza capo né coda che lascia “gli idonei” senza abilitazione e fuori graduatoria. La Fensir appoggia e condivide le richieste:
- Riconoscimento dell’idoneità e della graduatoria di merito e a scorrimento per gli idonei PNRR 23/24: pubblicazione di graduatorie di merito trasparenti e rispettose dei principi di equità. Riconoscimento dell’idoneità per chi ha superato le prove.
- Sistema equo e dignitoso: no a graduatorie opache, sì a un sistema che tratti i docenti con la dignità che meritano.
- Stabilità lavorativa: porre fine alla precarietà e alla mortificazione del lavoro e degli insegnanti.
La Fensir è vicina anche a tutti quei colleghi che, a insindacabile giudizio delle Commissioni, nonostante l’esperienza sul campo e la preparazione dimostrata nel test scritto, si sono visti valutati negativamente, con una modalità che è rimasta opaca anche ai candidati stessi che hanno fatto tanto quanto chi ha superato positivamente la prova orale.
La Fensir chiede inoltre che venga definitivamente debellato il sistema di algoritmo che “non torna indietro”. I posti rimasti liberi per rinuncia o non assegnazione devono essere riproposti a tutti i candidati dalla posizione n. 1 delle graduatorie GPS e non dall’ultimo nominato. Il sistema così come è ad oggi non solo non è meritocratico, ma anche ingiusto per chi ha maturato anni di lavoro come precario. E per questo che la Fensir darà voce ai lavoratori della scuola nei tribunali di tutta Italia a tutela della dignità dei lavoratori e il giusto riconoscimento dei diritti fondamentali (visita la pagina: https://www.fensir.it/2024/09/19/ricorsi-2024-2025-aderisci/).
Accanto ai docenti di posto comune non possiamo dimenticare oltre 13000 docenti incaricati annuali di religione in attesa del concorso straordinario che vedrà solo un quarto di loro l’immediato ruolo. Un concorso che si trascina, tra promesse e norme, da più di vent’anni. “Dalla 186/2003 che prevedeva concorsi a scadenza triennale mai fatti all’art. 1bis della legge 159/2019 con tutte le varie modifiche intervenute fino a giugno 2023 e il tanto atteso bando di concorso dello scorso 3 giugno: un’infinita attesa che sembra interminabile – afferma Mariangela Mapelli a capo del SAIR sindacato autonomo insegnanti di religione direttamente collegato alla Fensir”.
Lo scorso agosto il MIM dava il via, tramite gli USR, alla formazione delle commissioni a seguito del computo totale dei partecipanti oltre 13000. Oggi rimangono in attesa della loro costituzione ufficiale e del calendario delle convocazioni. Nel frattempo però il Fensir SAIR conferma la volontà di tutelare davanti ai tribunali impugnando la reiterazione dei contratti a termine oltre i 36 mesi.
Al via dunque alla nuova stagione di ricorsi a tutela di tutto il personale della scuola.
LA REDAZIONE FENSIR
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