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Ferie docenti, smettiamola con i soliti luoghi comuni

Con la fine dell’anno scolastico 2019/2020 si ripropone la polemica ormai antica sulle ferie dei docenti e soprattutto per l’anno scolastico in corso con le lezioni sospese dal 5 marzo per emergenza sanitaria da coronavirus non mancheranno accese da parte di coloro che non lavorano nel pianeta scuola.

La domanda sarà sempre posta odiosamente sulla questione dei tre mesi di ferie.

Le ferie, è bene ricordarlo, sono un diritto dei lavoratore e devono essere fruite e concesse. I docenti non hanno tre mesi di vacanza e quindi è bene che questo luogo comune venga sfatato. Si torna di nuovo a ribadire a caratteri cubitali che i docenti non hanno affatto tre mesi di ferie consecutivi all’anno. Si tratta di una bugia gratuita, colossale, priva di alcun fondamento giuridico. I docenti, come tutti gli altri dipendenti dello Stato, godono per legge di 32 giorni di ferie annuali cui vanno aggiunti i 4 giorni di festività soppresse.

Chi non lavora nella scuola è abituato a tener conto soltanto delle 18 ore settimanali di lezione frontale con gli alunni, spalmati su 5 giorni lavorativi, 22 ore per gli insegnanti della primaria, cui si aggiungono le due ore di programmazione settimanale per arrivare ad un totale di 24 ore.

Oltre alle ore di lezione frontali i non addetti ai lavori devono tenere in debito conto che esiste un lavoro “oscuro” (cioè che non si vede) che i docenti sono tenuti a svolgere a casa. Ci riferiamo alla preparazione delle lezioni, alla correzione degli elaborati scritti, all’aggiornamento professionale con la partecipazione ai seminari, corsi di formazione e webinar (resa obbligatoria dalla legge 107/2015), i corsi di recupero (per gli alunni che presentano insufficienze gravi) un lavoro che esula dal monte ore di lezioni con gli alunni.

A tutto ciò, terminate le lezioni a giugno, i docenti sono impegnati negli scrutini finali, negli Esami di Stato del Primo Ciclo d’Istruzione (Esami di Licenza Media) e negli Esami di Maturità per il Secondo Ciclo d’Istruzione (che si protraggono nei primi giorni di luglio). Quest’anno, ovviamente terminano prima perché non ci sono le prove scritte, ma soltanto l’orale. Mi sapete dire dove sono i tre mesi di vacanza.

Chi non conosce la vita della scuola e tutto ciò che c’è a monte dell’impegnativo e faticoso lavoro dei docenti faccia bene a stare in silenzio, perché il silenzio è d’oro e la politica italiana, invece, di arrampicarsi sugli specchi e cincischiarsi in esternazioni vuote e prive di alcun fondamento lavori per migliorare il Paese e preparare con le nuove generazioni una futura classe dirigente all’altezza del suo compito.

Per di più c’è da dire che con l’iniziativa “Scuole Aperte” d’estate i docenti potranno essere impegnati in attività formative a sostegno degli alunni, per cui si dice a chiare lettere che i docenti godono di un solo mese di vacanze all’anno come tutti gli altri dipendenti dello Stato e quando sono in classe e vengono sbeffeggiati dagli alunni e dai genitori i docenti rappresentano sempre lo Stato, la Repubblica Italiana che, invece, di tutelarli, li maltratta economicamente e professionalmente.

Mario Bocola

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