Cosa succederà, adesso, dopo la sentenza della Corte di Cassazione in tema di ferie e permessi del personale della scuola?
In linea di principio l’orientamento della Corte dovrebbe in qualche misura avere il risultato di ridurre il contenzioso; in altre parole, essendoci ora un punto fermo sotto il profilo giuridico, d’ora in avanti le parti dovrebbero avere un punto di riferimento tale da impedire inutili ricorsi al giudice del lavoro.
Ma non è detto che le cose vadano come la logica vorrebbe.
Alcuni sindacati, Flc-Cgil e Gilda per esempio, hanno già detto che, a loro parere, con la sentenza non cambia nulla perché il dispositivo della Cassazione non modifica in nulla le regole attuali.
Al contrario, come abbiamo già scritto, ANP afferma che con questa sentenza cambia assolutamente tutto perché la Cassazione avrebbe ribadito il principio che la domanda di ferie e permessi che il personale presenta al dirigente scolastico è soggetta alla valutazione discrezionale del dirigente stesso.
Un dato, comunque, è certo: di qui in avanti la sentenza della Cassazione farà giurisprudenza e quindi nessun giudice del lavoro potrà decidere su questa materia senza tenerla nella dovuta considerazione.
Questo dovrebbe avere una conseguenza importante e non dovrebbe accadere di trovarsi di fronte a interpretazioni opposte da parte di tribunali diversi (il giudice del lavoro di Pordenone dovrà uniformare le proprie decisioni alla sentenza, esattamente come dovrà fare il giudice di Trapani).
Conoscendo l’orientamento della Corte, inoltre, anche gli eventuali ricorrenti dovranno essere più “cauti” e attenti.
Ovviamente questo non significa che la sentenza rappresenti un limite invalicabile in assoluto: la sentenza, infatti, pone fine ad un contenzioso interpretativo di una norma contrattuale, ma in futuro le parti (e cioè Aran e sindacati) potrebbe accordarsi per addivenire ad una sorta di “interpretazione autentica” della disposizione (di fatto vorrebbe dire arrivare ad una riscrittura della norma).
Fermo restando il fatto che in nessun caso si potrà superare la previsione che la fruizione di ferie e permessi deve avvenire senza che si determini una spesa aggiuntiva per lo Stato (tale regola è espressamente contenuta in una legge finanziaria).
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