Ferie precari: da Ministro risposta insoddisfacente alla interrogazione M5S
Il portavoce M5S al Senato Fabrizio Bocchino, in data 4 febbraio 2014, ha ricevuto risposta all’interrogazione n. 564 inerente la mancata monetizzazione delle ferie del personale precario della scuola.
L’interrogazione ripercorreva la storia della soppressione di ciò che rappresentava un diritto sancito dal contratto collettivo dei docenti , sacrificato in nome del contenimento della spesa, e nel contempo metteva in luce lo schizofrenico susseguirsi di norme e circolari che ha generato confusione e opacità relativamente al pagamento delle ferie nell’a.s. 2012/2013.
Il sottosegretario Toccafondi, a nome del Governo, ha riconosciuto che la successione di tali interventi ha alimentato alcuni dubbi in merito alla disciplina applicabile nel periodo compreso tra il mese di luglio 2012, data di entrata in vigore del decreto-legge n. 95 (cd. Spending review) e il 1° gennaio 2013, data dalla quale si applica la disciplina introdotta dalla legge n. 228 del 2012 (legge di Stabilità). Il sottosegretario ha affermato altresì che tali dubbi sarebbero stati fugati dal Ministro dell’economia e delle finanze con la nota del 4 settembre 2013, secondo cui la deroga introdotta dalla legge n. 228 viene applicata dal 1° gennaio 2013 e che, pertanto, nel periodo compreso tra il 7 luglio 2012 e il 31 dicembre dello stesso anno, rimane vigente il divieto di monetizzazione di cui al decreto-legge n. 95.
Durante la controreplica il Sen. Bocchino si è dichiarato insoddisfatto di tale interpretazione, viepiù penalizzante per i lavoratori precari, che sta determinando in questi giorni la liquidazione di cifre ridicole nella busta paga dei docenti. «Abbiamo preso atto della cancellazione della monetizzazione da quest’anno scolastico che riteniamo, tuttavia, profondamente ingiusta e ancor di più immorale» – ha asserito il Sen. Bocchino – il quale ha riferito, durante la seduta in Commissione, che il M5S ha presentato due disegni di legge che mirano al ripristino di questo diritto sancito dal Ccnl, uno alla Camera e uno al Senato, entrambi facenti riferimento all’Ordine del Giorno G15.101 accolto dal Governo durante il passaggio in Senato del decreto istruzione.
Il M5S auspica infine che il Governo, dopo aver accolto l’ordine del giorno citato, tenga fede agli impegni assunti, adoperandosi per ristabilire e promuovere equità, fiducia e speranza in un settore che, falcidiato dagli insistiti tagli ai finanziamenti, fatica a proiettarsi nel futuro e appare sempre più trascurato e lasciato a sé stesso.