I lettori ci scrivono

Ferire la scuola significa distruggere il futuro

Ferire mortalmente la scuola significa distruggere il futuro, annientare la società, far crescere non più cittadini responsabili, ma “nuovi barbari”, adolescenti che non hanno paura di nulla, sprezzanti del pericolo, armati fino ai denti di odio nei confronti di chi vuole far rispettare le regole. Gli adolescenti di oggi non accettano più le regole, e un “no” per loro rappresenta un affronto, un’offesa contro l’ordine precostituito.

Ormai l’unica legge che conoscono è quella della violenza, della sopraffazione perché sanno che possono passarla liscia, che la legge italiana e la scuola, in qualche modo li proteggono e allora sfogano la loro rabbia contro gli insegnanti perché hanno le armi spuntate per potersi difendere, non possono reagire e sono costretti a soccombere.

Gli insegnanti hanno una loro dignità da difendere, da salvaguardare, da tutelare. Ma da dove viene tanta violenza? Viene dai cattivi esempi: dalla televisione, dagli smartphone, strumenti che sottopongono gli adolescenti ad un massiccio tentativo di omologazione e di emulazione. Proprio l’emulazione che costringe i nostri adolescenti, ignari della pericolosità è l’esca che li travolge portandoli in un vicolo senza vie di uscita.

L’uso spropositato dei nuovi mezzi di comunicazione e della tecnologia può portare a conseguenze serie. Siamo, purtroppo, in una fase di drammatica emergenza educativa che va a colpire proprio le fasce più deboli e indifese della società, ossia i giovanissimi che, di fronte a gesti estremi manifestano, a volte indifferenza e disprezzo del pericolo incombente.

Tutta colpa della rete che propina immagini altamente diseducative e antididattiche che distraggono gli alunni dal senso reale della scuola. Prevenire è meglio che curare e fare in modo che la prevenzione parta dalla scuola e dalla famiglia è fondamentale soprattutto per evitare il formarsi di una spirale di stupida omologazione ed emulazione che porti ad evitare pericolose e tragiche conseguenze.

Non si può in questi casi far finta di niente: è veramente preoccupante assistere a tali fenomeni che trovano da una parte gli insegnanti inermi e indifesi e dall’altra adolescenti che sfidano tutte le leggi della natura. La causa primaria di quanto accade nella scuola? Certamente il “buonismo” pervasivo.

 

Mario Bocola

 

 

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