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Fermare la deriva della scuola, palestra di individualismo e di sfrenato arrivismo

Siamo sicuri che la politica e i sindacati della scuola siano del tutto estranei all’attuale organizzazione scolastica “neo feudale” e all’attuale imbarbarimento oggi presente nelle scuole?

Non basta aver scritto nell’ultimo contratto, firmato da tutti i sindacati, vergognoso dal punto di vista economico, l’espressione “comunità educante”, nelle scuole i docenti ormai non si sentono una parte del tutto, ma continuamente messi l’un contro l’altro armati , le scuole ormai sono gestite in modo autoritario e non più collegiale, con continue sopraffazioni contro chi contesta la linea del “capo” e non si omologa, i “docenti contrastivi” appunto.

Dalla scuola della libertà di insegnamento volura dai padri costituzionali si va verso la scuola dell’omologazione culturale di pasoliniana memoria e del servilismo elettivo e quella che dovrebbe essere una palestra al vivere e al sentire critico e democratico è diventata invece una palestra di individualismo e di sfrenato arrivismo.

Il potere è saldamente nelle mani del DS che usa lo spauracchio delle sanzioni disciplinari (punisci uno per educarne cento) e di un gruppo molto ristretto di persone pronti anche alla delazione che si spartiscono anno dopo anno il potere, i soldi del Fis e dei bonus, una mappa di potere che va dai collaboratori, alle figure di staff, alle RSU spesso emanazione dello stesso DS.

I contrastivi, le persone libere, quelle non disposte all’omologazione, quelle che denunciano, quelle disposte a rappresentare la categoria e a far rispettare il contratto di istituto, ricevono ritorsioni e contro di loro inizia a mettersi in moto la macchina del fango.

In molte scuole le liste elettorali per il rinnovo delle RSU si compilano addirittura in presidenza e si candidano figure di staff o comunque vicine al DS che per in conto dei sindacati fanno il pieno dei voti ai fini della rappresentanza sindacale anche se poi gli eletti sono in conflitto di interesse nell’ambito della contrattazione di istituto. Queste cose nelle scuole ci sono ma si fa finta di non vederle. Insomma c’è del marcio sotto il cielo di Danimarca, ma la polvere si nasconde sotto il tappeto.

Questa situazione deve essere denunciata e conosciuta soprattutto dalla politica. Su quanto sta accadendo nella scuola si dovrebbe costituire una commissione parlamentare. Gli Usr coprono i dirigenti scolastici, devono essere disposte ispezioni e i DS vanno rimossi. E come ebbi a dire tempo fa, dopo tre anni, il DS deve essere sottoposto a verifica con un incarico massimo di altri tre anni, poi deve ruotare a livello regionale.

Libero Tassella

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