“La spirale di violenza innescata dall’uccisione di tre ragazzi israeliani ha assunto dimensioni inaccettabili su cui riteniamo che la comunità internazionale e debba intervenire con determinazione. Ancora una volta, assistiamo ad immagini cruente provenienti dalla striscia di Gaza, con continui bombardamenti e rappresaglie contro i civili”.
Per questi motivi la Rete degli Studenti Medi del Lazio, in quanto organizzazione che considera la pace tra i popoli bene supremo dell’umanità e schierata contro la risoluzione armata dei conflitti, chiede che il Governo italiano e l’Unione Europea esprimano una netta condanna del lancio di missili contro Israele ad opera delle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, e contro i bombardamenti sulla striscia di Gaza ad opera dell’esercito israeliano per disporre l’immediato cessate il fuoco e la ripresa dei negoziati.
Come riferito in un altro articolo, a Gaza in soli sei giorni il riacutizzarsi del conflitto ha prodotto 121 morti e 900 feriti: a perdere la vita anche tre bambine disabili di un orfanotrofio. Un fatto che rende ancora più orribile gli ultimi accadimenti di Israele.
“Il quadro di riferimento non può che essere quello del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite e non lo status quo, delle colonie, dell’isolamento di Gaza e della frammentazione del territorio palestinese. Non può essere la forza a piegare il diritto. Il riconoscimento reciproco dei due stati, con Gerusalemme capitale d’Israele e di Palestina, il confine sulla linea antecedente la guerra del giugno del 1967, il riconoscimento del diritto dei profughi e rifugiati, la continuità territoriale, la sicurezza per entrambi i popoli, debbono essere le basi per la ripresa dei negoziati diretti”.
L’associazione studentesca ha lanciato poche ore fa una mobilitazione sui social network per chiedere di fermare la spirale di violenza nella regione. L’hashtag è #ifgazawere, ovvero “se Gaza fosse”, con la domanda provocatoria “Se Gaza fosse la tua città?” per ribadire che l’impegno per la pace è un impegno che riguarda tutti e ciascuno, collettivamente e personalmente.
“Il ritorno delle violenze a Gaza e a Israele costituisce un minaccia terribile per i bambini di entrambe le parti. Già negli ultimi tre giorni, secondo l’Unicef, almeno 19 bambini palestinesi sono stati uccisi in attacchi aerei su Gaza e molti altri feriti”: per la rete di studenti è una “situazione intollerabile per la cui soluzione serve una piena cooperazione internazionale e l’apertura immediata di un corridoio umanitario”. Vediamo, ora, se la pensa allo stesso modo anche il “popolo” del Web.
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