Il Primo Maggio si celebra quest’anno a Portella della Ginestra, a 70 anni dall’eccidio avvenuto nella località siciliana ad opera della mafia ma per mano di Salvatore Giuliano.
L’esigenza di lavoro per il riscatto dalla povertà, è il messaggio che viene dai sindacati Confederali: Cgil, Cisl, Uil con la scelta di celebrare la Festa dei lavoratori proprio a Portella, vale oggi come allora, soprattutto in una terra dove i livelli di disoccupazione sono un’emergenza.
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Oggi l’urgenza non è come nel 1947 la richiesta dei braccianti di riforma del latifondo, con i latifondisti pronti ad avvicinarsi alla mafia per difendere lo status quo. Ma l’allarme è quello di una imprenditoria rivolta allo sfruttamento e alla precarizzazione del lavoro, a volte con gli stessi interessi della criminalità, in un legame tra lavoro, mafia ed élite dominanti che ancora si ripropone dopo 70 anni.
L’appuntamento nella località siciliana vuole essere insomma un modo per rimettere il lavoro al centro, dell’economia e dell’attenzione della politica, con un richiamo alla lotta contro i soprusi, le disuguaglianze, un richiamo per la giustizia sociale.