Ma insomma, festeggiare almeno l’ultimo giorno di scuola tutti insieme con passione e affetto si può fare?
Per la viceministra Anna Ascani “salvare l’ultimo giorno di scuola”, sposata da sindaci, genitori, associazioni, opinionisti, uomini di cultura e presidenti di Provincia, si può fare: baldoria più baldoria meno, almeno una volta l’anno è lecito far pazzie.
Un conto fatto però senza l’oste e nel nostro caso del Comitato tecnico scientifico che lo ha bollato negativamente: nessun ritorno in classe nemmeno per i saluti, anche se la politica potrà poi fare scelte diverse – ha chiarito il coordinatore Agostino Miozzo, nel corso di un incontro avvenuto oggi con i sindacati e il ministero dell’Istruzione – e soprattutto potrebbero essere scelti altri posti certo non le scuole per festeggiare la fine dell’anno scolastico.
«Se il Comitato tecnico scientifico non ritiene sia abbastanza sicuro fare incontrare gli studenti delle classi terminali in piccoli gruppi nelle scuole, lavoreremo con gli enti locali e i territori per consentire di farlo all’aperto o in altri luoghi che possano essere adatti»: così Ascani che non si arrende.
«La mia proposta di prevedere l’ultimo giorno di scuola per gli studenti delle classi conclusive della primaria, della secondaria di primo e di secondo grado resta. In un primo momento il Cts aveva negato anche la possibilità dei centri estivi e poi ha giustamente cambiato idea».
«Noi stiamo proponendo di fare l’ultimo giorno di scuola all’aperto, nei parchi, nelle piazze, in sicurezza. Sarebbe un errore negare questa bella opportunità a bambini e ragazzi, soprattutto delle classi di fine ciclo», con queste parole si è associato Marco Di Maio, deputato di Italia Viva, mentre pronto ad aderire all’iniziativa anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
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