
Oggi, 17 marzo, si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera istituita il 23 novembre del 2012 con la legge n. 222, nella data della proclamazione, a Torino, il 17 marzo del 1861, dell’Unità d’Italia.
Ecco le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha citato le nuove linee guida di Educazione Civica: “Oggi celebriamo l’Unità d’Italia, la nostra Costituzione, il nostro Inno e la nostra Bandiera, simboli di coesione nazionale. Le nuove Linee guida sull’educazione civica attribuiscono una particolare importanza alla conoscenza della nostra Costituzione. Abbiamo attribuito anche rilievo alla conoscenza del nostro inno nazionale e della storia della bandiera italiana. Conformemente alla volontà dei costituenti diamo valore al concetto di Patria, che unisce tutti coloro che credono nel futuro della nostra Repubblica”.
“Nelle scuole è molto importante spiegare il significato dell’Unità d’Italia”
Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione ed al Merito gli ha fatto eco: “Nelle scuole è molto importante spiegare il significato dell’Unità d’Italia, del nostro Inno Nazionale e della nostra bandiera. Il tutto ovviamente contestualizzato in un approfondimento del Risorgimento, momento fondamentale della nostra storia. Nel 2012 è stata approvata una legge a mia firma e della collega del PD, Maria Coscia, purtroppo scomparsa, che stabilisce che vada insegnato agli studenti il testo completo dell’Inno di Mameli e che venga illustrata la rilevanza della nostra bandiera e della giornata del 17 marzo. Auspico che in tutte le scuole vengano trasmessi questi valori, fondamentali per alimentare l’amor di Patria”.
Cosa significa oggi Patria?
Scrivono le linee guida (pagina 2): “L’educazione civica può proficuamente contribuire a formare gli studenti al significato e al valore dell’appartenenza alla comunità nazionale che è comunemente definita Patria, concetto che è espressamente richiamato e valorizzato dalla Costituzione . Rafforzare il nesso tra il senso civico e l’idea di appartenenza alla comunità nazionale potrà restituire importanza, fra l’altro, al sentimento dei doveri verso la collettività, come prescritto dall’articolo 2 della Costituzione, nonché alla coscienza di una comune identità italiana come parte, peraltro, della civiltà europea ed occidentale e della sua storia, consapevolezza che favorisce un’autentica integrazione.”
A queste parole segue, nella descrizione dei traguardi e degli obiettivi della Competenza n. 2 per le le scuole del primo Ciclo, la dizione “Approfondire il significato di Patria e le relative fonti costituzionali (articolo 52)” mentre nella competenza 1 per le scuole superiori la parola appare nel titolo della competenza e poi tra gli obiettivi si scrive: “Approfondire il concetto di Patria nelle fonti costituzionali; comprenderne le relazioni con i concetti di doveri e responsabilità”.
Ma cosa significa oggi Patria per gli studenti che frequentano la scuola italiana a ottanta anni dalla liberazione (19145-2025), fondamento della repubblica e presupposto della costituzione?
Si è molto dibattuto in questi mesi di questo tema proprio a partire dal riferimento costituzionale (art. 52) che parla di “sacro dovere del cittadino la difesa della patria”. Cosa significa difendere la patria? L’art. 52 non può essere interpretato solo in chiave militare, come ha certificato la Corte Costituzionale che, pronunciandosi sul Servizio Civile Nazionale, ha chiarito che tale scelta volontaria “costituisce adempimento del dovere costituzionale di solidarietà” – art. 2 Cost. nonché del dovere di concorrere al progresso materiale e spirituale della società, ben potendo il dovere costituzionale di difesa della Patria adempiersi anche attraverso comportamenti di tipo volontario” (si vedano le sentenze n. 164 del 6 maggio 1985 e 228 del 6 aprile 2004).